Il ministro dell’ambiente Andrea Orlando è di recente intervenuto, in occasione della presentazione degli Stati Generali della Green Economy 2013, sul ddl contro il consumo di suolo, auspicandone una pronta risposta positiva da parte delle Regioni e spendendo alcune parole schiette e realistiche in merito al problema.
Il ministro Orlando parla chiaro. Almeno sotto il profilo teorico (ma noi, si sa, attendiamo sempre i fatti), l’intervento del ministro sul ddl relativo al consumo di suolo è stato apprezzabile. Andrea Orlando ha auspicato che la Conferenza Unificata esprima subito un parere sul disegno di legge. E ha aggiunto di immaginare che le Regioni
abbiano chiaro il fatto che continuare a costruire nelle condizioni date a fronte di un’assenza di domanda e nessuna giustificazione demografica significa davvero sfidare la sorte. Siccome le regioni sono le più direttamente in prima linea su questo fronte mi aspetto parere positivo e rapido.
Quindi, quali sono i prossimi step contro il consumo di suolo? Sostanzialmente due per il ministro: in primo luogo va approvata la legge, al fine di non peggiorare ulteriormente la situazione, in Italia già grave, in merito all'”impermealizzazione dei suoli” e alla “realizzazione di costruzioni in zone a rischio. E ha poi correttamente aggiunto il ministro che va inoltre riorganizzata il prima possibile
la filiera istituzionale che regola l’intervento sul fronte del dissesto idrogeologico perché purtroppo a fronte di poche risorse abbiamo alcune realtà in cui i soldi disponibili non sono stati spesi per conflitti tra enti che a diverso titolo si occupano di questo tema. Mentre individuiamo nuove risorse, è importante avere un meccanismo decisionale che consenta di utilizzare quelle già disponibili e quelle che saranno reperite.
Il ministro Orlando ribadisce inoltre di aver chiesto per la Legge di Stabilità mezzo miliardo di euro contro il dissesto idrogeologico, ma come è noto a tutti, in merito a questo aspettiamo di conoscere i dettagli della legge per scoprire se il Governo accetterà o meno di provvedere allo stanziamento.
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