Referendum nucleare, tre foto-ragioni per dire no votando sì

di Redazione 2

Referendum nucleare del 12 e 13 giugno: non l’unico quesito, ci sono anche due domande secche sull’acqua ed una sul legittimo impedimento rilevanti, ma certamente quello che sta infiammando maggiormente gli animi, divisi tra i pro e i contro, a fare i conti su vantaggi e svantaggi, costi e risparmio in bolletta, ma soprattutto sui potenziali rischi, anche alla luce di quanto accaduto a Fukushima.

Un disastro, quello giapponese, che innegabilmente ha rafforzato la propensione al no sul ritorno all’atomo italiano. L’Italia guarda con apprensione all’emergenza ancora aperta in terra nipponica, molte certezze sulla tenuta del nucleare in caso di terremoti dalla portata imprevedibile vacillano proprio alla luce del sisma e del devastante conseguente tsunami che hanno messo in ginocchio i giapponesi, assurti ad esempio di solidità incrollabile in tutto il mondo.
Se è successo in Giappone dove, tutti siamo portati a credere (ma non è detto sia sempre così!), si rispettano le norme di sicurezza, costruiscono solo dove possono, calcolano l’imprevedibile e così via discorrendo, figurarsi in Italia. Questo pensiero certamente avrà sfiorato più d’una coscienza.

Il Governo, in fondo, è stato il primo a frenare sul nucleare, spinto dall’emotività di pancia, così la chiamano, di Fukushima.  O forse, più che un mal di pancia, era istinto alla sopravvivenza (anche politica), chi lo sa. Fatto sta che dopo i primi titubanti tentativi di convincere il popolo italiano che le centrali tricolore sarebbero state cento,  ma che dico mille, volte più sicure di quelle nipponiche, è arrivato il dietrofront, la pausa di riflessione che sappiamo tutti, solitamente, come va a finire. Si guarda con attenzione anche a quello che fa l’Europa, oggi abbiamo parlato della exit strategy ipotizzabile della Germania.

Il dibattito si fa sempre più acceso in vista dell’avvicinarsi dell’ora x. Oggi diamo spazio all’opinione che ci ha inviato un nostro lettore, Marco Lacaria, con le idee molto chiare su cosa votare al referendum e perché. NewClearEnd, la sua visione in tre scatti, è disarmante: costoso, distruttivo, pericoloso, contaminante, un nucleare evidentemente finito, senza futuro e che preclude alla Terra la vita, un nucleare il cui tramonto definitivo può segnare un nuovo inizio, pulito. Marco ha scelto e voi, cosa voterete al referendum?

 

Commenti (2)

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