Il referendum sul nucleare si farà. L’ha deciso appena pochi minuti fa la Corte di Cassazione, ammettendo che, nonostante il Governo abbia tentato di far saltare il quesito con una moratoria di un anno, questa non toglie ai cittadini la libertà di esprimersi sul nucleare.
Esultano le opposizioni, ma anche ambientalisti e associazioni di cittadini, i quali temevano che, nel tentativo di evitare il referendum su cui, è bene ricordarlo, ci si esprimerà anche sul legittimo impedimento, il Governo tentasse di aggirare l’ostacolo, eliminando il quesito che più di tutti avrebbe convinto gli italiani a recarsi alle urne.
Intanto in mattinata Antonio Di Pietro, promotore del referendum, aveva sollevato il conflitto di attribuzione ancor prima che la Corte si riunisse, in quanto dalle indiscrezioni ricevute, era venuto a conoscenza della volontà di accogliere il decreto del Governo e sottrarre il quesito referendario sull’atomo. Il leader dell’Italia dei Valori ha sollevato il conflitto e per questo motivo la Corte Costituzionale potrà pronunciarsi il 7 giugno prossimo, ma certo è che, dopo questa sentenza, probabilmente il conflitto verrà ritirato e le forze dell’ex magistrato saranno rivolte tutte nella campagna referendaria.
Probabilmente la decisione della Cassazione è stata influenzata dall’ammissione di colpa proveniente direttamente dal Presidente del Consiglio qualche settimana fa, in cui ammetteva che la moratoria era stata fatta ad arte per evitare il referendum e per riprendere il discorso sul nucleare tra uno o due anni. Ed invece, se gli italiani si recheranno alle urne e supereranno il famoso quorum, lo scoglio del 50%+1, il nucleare nel nostro Paese non si farà né ora né mai.
L’ufficio elettorale della Corte di Cassazione ha stabilito che le modifiche apportate dal governo alle norme sul nucleare non precludono la celebrazione della consultazione popolare.
E dunque prepariamoci, i prossimi 12 e 13 giugno, a votare quattro sì.
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Antonella 9 Giugno 2011 il 11:42 am
Io credo che a prescindere da come la si pensi non si possa ipotecare il futuro del mondo. Primo: chi l’ha detto che le generazioni future non possano scoprire altre forme di rifornimento energetico senza doversi preoccupare di tenere sotto controllo quello che noi andremo ad imporgli. Secondo: penso sia doveroso, ogni qualvolta si inneschi un meccanismo potenzialmente pericoloso, assicurarsi che lo si possa interrompere in ogni momento. Solo così potremo parlare di vera evoluzione.
Paola Pagliaro 9 Giugno 2011 il 12:34 pm
sono d’accordo con te Antonella, quello che dico sempre è che finché i fisici nucleari stessi continuano a ripetere che non c’è soluzione per le scorie e che davanti a fenomeni naturali estremi ed imprevedibili può succedere di tutto… resterò contraria, quando mi diranno che hanno trovato una soluzione e che possiamo stare tranquilli ci possiamo ripensare… e comunque anche in quel caso l’Italia non è la candidata più idonea per tante ragioni che ben conosciamo e che non possiamo ignorare e non parlo solo di quelle geomorfologiche…