Persino Vasco Rossi ha deciso di scendere in campo e dire la sua sui referendum. Il cantante italiano che forse più di tutti ha seguaci, non fosse altro perché mette d’accordo tutti, dai più giovani a quelli che ormai giovani non sono più, durante l’ultimo concerto tenuto allo stadio del Conero, ad Ancona, ha voluto dire la sua. Una serie di idee che, per quanto non riflettano pienamente una coscienza green, hanno una linea comune condivisibile: qualsiasi sia la vostra idea, andate a votare.
Lui lo farà, ed ha già annunciato che voterà due sì per l’acqua. Diversa la sua idea sul nucleare, in quanto afferma che siccome ce l’ha la Francia vicino ai nostri confini, allora è giusto che le centrali siano anche in Italia. Un discorso che di certo non ha granché di scientifico, ma almeno si vede che proviene da una persona intelligente che, anziché dire “non vado a votare”, preferisce barrare il no.
L’acqua è il problema più grande che c’è, io sono per l’acqua pubblica, è impensabile che possano usufruirne solo quelli che possono permettersela pagandola, lo dico da radicale, un radicale di sinistra: io da sempre sto accanto a quelli che hanno bisogno. Per quanto riguarda il legittimo impedimento non conosco bene i dettagli del decreto, ma posso dire che Berlusconi se vuole avere il rispetto dei cittadini non può mancare di rispetto alla carica istituzionale che occupa, quindi non può fare ciò che vuole, almeno per il tempo in cui è presidente del Consiglio.
Questo il Rossi-pensiero. Intanto se volete avere un’idea un po’ più “scientifica”, o volete partecipare ad una delle mille iniziative che ci saranno nei prossimi giorni in tutt’Italia, qui c’è un elenco, in continua evoluzione, di ciò che potreste trovare vicino casa vostra. Di iniziative ce ne sono quante ne volete, come quella molto simpatica di Firenze denominata “adotta 10 astensionisti”, che contro il disinteresse generale e la mancanza di informazione, chiede di convincere quelle persone che non si interessano al referendum, o non sanno nemmeno che si terrà, ad andare a votare. Se ognuno di noi convincesse 10 persone, il quorum sarebbe sicuramente più facile da raggiungere.
Oppure quella di Palermo che si intitola “digiuni dì, assetati no”, con un gruppo di persone che ha deciso di fare lo sciopero della fame fino a giovedì, e mostrarsi in un gazebo montato nel centro cittadino, per dimostrare come sia possibile rimanere senza cibo, ma non senza acqua. Ma di iniziative ce ne sono davvero tante, dai centri più grandi a quelli più piccoli. L’importante è ricordarsi di andare a votare i prossimi 12 e 13 giugno. Il mare può aspettare.
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