Nucleare e acqua pubblica sono i temi principali dei referendum su cui gli italiani saranno chiamati a votare durante la prossima primavera. Quesiti scomodi che al Governo fanno paura, e per cui ha deciso di non accorpare al voto delle amministrative che si terrà nello stesso periodo, in modo da non far raggiungere il quorum del 50% degli aventi diritto. In questo modo salteranno tutti.
Una mossa da vecchi politicanti con la coscienza sporca, come le fonti energetiche che preferiscono, e che se il referendum non passerà saremo costretti a sorbirci. Secondo i calcoli fatti da Greenpeace infatti, tenendo le due tornate elettorali (che diverranno sicuramente tre con i ballottaggi) separate, si sprecano letteralmente 400 milioni di euro. Questi sarebbero sufficienti a costruire impianti eolici per fornire energia elettrica a 200 mila famiglie.
Ma non solo. Che dire dei miliardi di euro che si risparmierebbero se il nucleare non fosse autorizzato? Questi soldi, oltre ad andare in opere pubbliche e di utilità per tutti i cittadini, potrebbero finanziare ulteriormente il comparto delle rinnovabili, a cui nessuno si oppone, per incentivare l’acquisto e l’installazione di impianti puliti o per sviluppare nuove centrali per dare energia a milioni di persone.
Ma non tutto è perduto. La data, ufficializzata qualche giorno fa, non è definitiva. Secondo quanto deciso dal Ministero dell’Interno, saremo costretti a votare il 15/16 maggio per le amministrative, due settimane dopo per i ballottaggi ed il 12 giugno per i referendum. Ma queste non sono ufficiali, ed entro la fine della prossima settimana verrà presa una decisione definitiva. Per questo l’Italia dei Valori, promotrice dei referendum, e Greenpeace, hanno deciso di raccogliere le firme per convincere il Governo a fissare tutto in una data, il 29 maggio, in modo da dare una prova di democrazia e soprattutto risparmiare centianaia di milioni di euro che, in questo momento di crisi economica, servirebbero come l’aria. Di seguito i link per le petizioni:
Petizione Italia dei Valori
Petizione Greenpeace