La Corte Costituzionale si è pronunciata ieri sull’ammissibilità dei referendum abrogativi inerenti tre temi caldi per il Paese: la questione dell’acqua pubblica, il ritorno al nucleare ed il legittimo impedimento.
Precisamente, sono stati approvati quattro dei sei quesiti referendari presentati: due del Forum dei movimenti dell’acqua contro la privatizzazione del servizio idrico, quello contro il nucleare italiano dell’Italia dei valori ed il referendum per l’abrogazione della legge sul legittimo impedimento. Inammissibile invece la ripubblicizzazione degli acquedotti targata sempre IdV ed il secondo quesito avanzato dal Forum.
Si va alle urne, il voto probabilmente si svolgerà entro giugno.
Nello specifico, la Commissione si è così espressa:
n.149 registro dei referendum: richiesta di referendum n. 1 su “Modalitá di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione”: AMMISSIBILE.
n.150 registro referendum: richiesta di referendum n. 2 su “Servizio idrico integrato. Forme di gestione e procedure di affidamento in materia di risorse idriche. Abrogazione”: INAMMISSIBILE.
n.151 registro referendum: richiesta di referendum n. 3 su “Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito.
Abrogazione parziale di norma”:AMMISSIBILE.
n.152 registro referendum: richiesta di referendum n. 4 su “Norme limitatrici della gestione pubblica del servizio idrico. Abrogazione parziale”: INAMMISSIBILE.
n. 153 registro referendum: richiesta di referendum n. 5 su “Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme”: AMMISSIBILE.
n. 154 registro referendum: richiesta di referendum n. 6 su “Abrogazione della legge 7 aprile 2010, n.51 in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale”: AMMISSIBILE.
Per i Verdi, la decisione della Corte Costituzionale è un fatto estremamente positivo. Ora, per il presidente Angelo Bonelli, occorre investire in una campagna elettorale che spinga i cittadini a partecipare ai referendum, portando al raggiungimento del quorum.
Noi Verdi faremo campagna elettorale per il sì a tutti i quesiti proposti, ossia per l’acqua pubblica, per l’abrogazione delle norme che riportano il nucleare in Italia e per cancellare il legittimo impedimento che viola il principio dell’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge.
Bonelli conclude invitando l’Agcom a sospendere lo spot pro-nucleare che, alla luce delle decisioni prese dalla Consulta, minerebbe ancor più il rispetto della par condicio e del pluralismo in campagna elettorale.
Vincenzo Pepe, presidente nazionale di FareAmbiente – Movimento ecologista europeo, dal canto suo, lotterà per il sì al nucleare:
Mi sembra che sia una decisione dove le ragioni politiche hanno preso il sopravvento su quelle giuridiche ma noi non demordiamo. Già siamo pronti a lanciare i Comitati del Sì al nucleare per iniziare una battaglia culturale a favore dell’atomo. Nel frattempo continueremo a importare energia nucleare dall’estero definendoci verdi.
[Fonti: Verdi; Adnkronos; Terranews; Corte Costituzionale]
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