E’ stata appena presentata la relazione 2009 sugli illeciti ambientali dal Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Una relazione che dimostra l’impegno delle forze dell’ordine contro i reati commessi non solo dalle cosiddette “ecomafie“, ma anche dai singoli cittadini incuranti dell’ambiente; il quale fa capire quanta cultura dell’illegalità ci sia oggi in Italia.
Secondo i dati forniti dal Ministro, elaborati da carabinieri per la tutela dell’ambiente con il contributo del Corpo forestale dello Stato, Capitaneria di Porto-Guardia costiera, Guardia di finanza e polizia di Stato, nell’anno appena trascorso si sono consumati così tanti illeciti contro l’ambiente da poterne contare mediamente uno ogni 43 minuti, un dato considerato “emblematico” dell’attuale situazione italiana.
Nel 2009 sono state riscontrate oltre 12 mila attività illecite, sono state denunciate oltre 10 mila persone, arrestate 188 e sono stati effettuati 2.800 sequestri. Questo significa che ogni giorno dello scorso anno in media, sono state accertate 32 illegalità ambientali, sono state denunciate 29 persone, effettuati sette sequestri ed inoltre ogni due giorni una persona è stata arrestata
ha illustrato Prestigiacomo. Questo rapporto viene stilato ogni anno, ma per una volta il Ministro ci ha tenuto a sottolinearlo e renderlo pubblico per far rendere conto di questo campanello d’allarme prima di tutto al Parlamento, dato che sono allo studio una serie di contromisure per i reati ambientali, le quali però vengono spesso tralasciate per discutere di altre leggi considerate “più importanti”.
La relazione, nonostante mostri dati differenti da quelli presentati da Legambiente nel rapporto Ecomafie 2010, permette di notare un percorso parallelo. Perlopiù a speculare sono le organizzazioni criminali, specialmente camorra e ‘ndrangheta, i cui reati compongono il 90% del totale (specialmente sulla gestione dei rifiuti), segno che almeno per un 10% sono commessi da comuni cittadini. Rispetto al precedente rapporto che si riferisce all’anno 2008, gli arresti sono aumentati del 31%, i sequestri del 17% e le denunce del 13%, dimostrazione che è decisamente aumentata l’attenzione verso questo fenomeno da parte dei cittadini che denunciano, e delle forze dell’ordine che lo cominciano a considerare prioritario.
Fonte: [Legambiente]