Reati ambientali: se ne registrano troppi in Italia per passare in sordina. Uno ogni 43 minuti, per l’esattezza. E le aule si affollano di difensori dell’ambiente, gli eco-avvocati che, insieme al mondo dell’associazionismo, combattono contro gli scempi perpetrati ai danni del nostro territorio. Dagli ecomostri alle discariche abusive all’inquinamento acustico alla caccia di frodo, tante le battaglie che vedono coinvolto un vero e proprio esercito di toghe, oltre 300 ne ha contati il WWF al suo fianco.
Se ne parla in occasione dell’Apertura dell’Anno giudiziario, tempo di bilanci per il settore legale del WWF, attivo da oltre 20 anni contro i crimini ambientali e a tutela della salute pubblica.
Una vera e propria odissea giudiziaria se pensiamo che dal 1986 ad oggi si sono registrati oltre 2.000 giudizi, con 250 udienze solo nel 2010 in ambito penale e amministrativo.
Il WWF sottolinea come gli avvocati del Panda scendano in campo ogni giorno nelle aule dei Tribunali con oltre 1.000 ore di impegno complessivo, e come in questo momento l’associazione
è presente ed è parte attiva in oltre 300 processi tuttora pendenti, un grande sforzo a difesa degli interessi della collettività attuato anche con l’aiuto degli avvocati e delle migliaia di sostenitori.
Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia spiega che
In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario si intenda sottolineare come il ruolo della Magistratura sia fondamentale per dare una corretta lettura e applicazione di norme troppo spesso travisate da inquinatori senza scrupoli e da una parte dell’amministrazione non sufficientemente preparata sull’importanza della tutela dell’ambiente.
Nel rapporto sull’illegalità ambientale diffuso dagli ambientalisti si evidenzia il ruolo cruciale delle intercettazioni definite strumento indispensabile per fermare gli inquinatori:
Eliminare questo strumento significa che molti eco-reati potrebbero non essere più scoperti. Il Wwf ha sott’occhio alcuni processi in cui lo strumento intercettazioni sta svolgendo un ruolo importante: quello sul commissariamento rifiuti in Campania, sull’inquinamento del petrolchimico di Priolo, contro le cave abusive nel salernitano (in cui sono imputati anche funzionari pubblici).
E ancora, nel documento si sottolinea l’importanza di inserire nel Codice penale la voce Delitti ambientali:
Ad oggi, infatti, le sanzioni previste dalle leggi di tutela dell’acqua, dell’aria, del suolo, delle aree protette e della fauna, (a parte rare eccezioni come il traffico di rifiuti) sono esclusivamente di natura contravvenzionale (secondo la classificazione del ’39 del codice penale).
samuela 1 Febbraio 2011 il 8:49 am
vi invio un video….
secondo me è una cosa terribile e spero ci siano delle serie ed approfindite indagini in corso!!
http://www.youtube.com/watch?v=ptAsE8flDSc&feature=feedu
Paola Pagliaro 1 Febbraio 2011 il 10:50 pm
terribile, Samuela, grazie per la segnalazione, condividiamo sulla nostra Fan Page