Realizzato il “Parco genetico del Friuli Venezia Giulia” per lo studio delle malattie multifattoriali

di Redazione Commenta

È stata creata una banca dati genetica relativa a popolazioni isolate del Friuli Venezia Giulia. Lo scopo della mappatura è quello di aumentare la conoscenza delle cosiddette malattie multifattoriali e facilitarne lo studio. Si definiscono malattie multifattoriali tutte quelle patologie le cui cause sono da ricercare in fattori di origine genetica ed ambientale. Sono malattie complesse sia per la varietà di fattori implicati sia per la difficoltà di determinarne chiaramente le cause. Rientrano tra le patologie multifattoriali anche le malattie cardiovascolari, il diabete, l’osteoporosi, l’obesità e i tumori.

Il progetto di mappatura, gode del contributo dell’ Istituto di neurobiologia e medicina molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), del Consorzio per il Centro di Biomedicina Molecolare (Cbm), dell’ IRCCS Burlo Garofolo, di Area Science Park, dell’ Universita’ di Trieste e di Udine e del Centro Studi Fegato.


L’iniziativa denominata “Parco genetico del Friuli Venezia Giulia”, ha preso il via nella primavera scorsa e verrà portato avanti per tre anni. Saranno coinvolti circa 4mila volontari appartenenti alle popolazioni di Clauzetto, Erto/Casso, Illegio, San Martino del Carso, Sauris e Val di Resia. Questi comuni sono stati scelti soprattutto grazie alla presenza di una popolazione fortemente omogenea determinata da diversi fattori come un basso livello di emigrazione e immigrazione e un conseguente alto tasso di endogamia, cioè di matrimoni all’interno del paese. Coloro che decideranno di prendere parte al progetto verranno sottoposti ad una serie di esami che permetteranno di raccogliere tutti i dati necessari: da quelli clinici a quelli genetici, da quelli storici a quelli alimentari.

I dati cosi raccolti verranno analizzati da diversi laboratori di bioinformatica e di genomica e contribuiranno alla formazione del primo Servizio di genotipizzazione in Italia, realizzato dal Centro di Biomedicina Molecolare in sinergia con l’ IRCCS Burlo Garofolo di Trieste. I risultati, che riguarderanno soprattutto lo studio del Dna dei volontari coinvolti, daranno un importante contributo allo comprensione e allo studio delle patologie multifattoriali e in particolare delle cause, delle basi molecolari e dello sviluppo di queste malattie.

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