Quando ho ricevuto sulla mia casella e-mail il primo numero di Readymade on-line ho pensato che ci vuole davvero poco a condividere trucchi e informazioni sulla vita di tutti i giorni da parte di chi sceglie di tutelare l’ambiente e di condurre un’esistenza sostenibile.
Ho pensato a chi ha scelto l’architettura sostenibile come professione, e a chi è solo appasionato di ecodesign, a chi si diletta e riciclare gli oggetti e a crearne dei nuovi con materiali di scarto, a chi sceglie il fai-da-te in linea con la natura per la cura del proprio corpo e della propria bellezza, a chi prima di fare shopping si chiede se i cicli di produzione dei capi rispettano l’ambiente.
C’è questo e molto altro nella versione on-line di Readymade, c’è tutto quella che la rivista offriva sul cartaceo con un risparmio di carta e la possibilità di riceverla sul proprio pc. C’è la possibilità per noi italiani di leggerla, sebbene sia in inglese. O anche solo di sfogliarla e riempirci gli occhi.
Readymade è una rivista moderna, interessante, dalla grafica accattivante. Dentro ci trovate tante pubblicità verdi (a me piacciono anche quelle!) e davvero di tutto su uno stile di vita sostenibile. La rivista è bimestrale e da pochi giorni è online il numero di aprile-maggio. In più potete sfogliarla, personalizzarla se il formato non vi piace, inviarla agli amici, leggere solo le pagine che contengono una specifica parola.
Ci trovate interviste a chi ha intrapreso la via dell’imprenditoria orientata alla sostenibilità, a chi ha riciclato una ruota l’ha vista diventare un’opera d’arte, ma anche istruzioni su come arredare la vostra cosa, ufficio, negozio riusando oggetti destinati all scarto. Potrete creare lampadari con vecchie bottiglie di plastica e preparare da soli la schiuma da barba o la ceretta. Senza consumi e con poche semplici istruzioni.
Non mi resta che augurarvi buona lettura ed aspettare i vostri commenti. E sapere se conoscete meraviglie simili!
Paola Pagliaro 5 Aprile 2008 il 6:49 pm
interessante questa rivista, dovrei darci un’occhiata e tradurre qualcosa per i non anglofili 🙂 ora vado 🙂