Nel nuovo rapporto Ispra sui dati ambientali si tirano le somme su diverse problematiche in Italia, e i numeri per lo più non sono buoni. Riportiamo qui i dati riguardanti le spiagge (600 mila mq andati persi) il consumo del suolo, le temperature in aumento che rendono le notti estive sempre più calde.
Tra i dati più inquietanti forniti nel rapporto dell’istituto ministeriale Ispra troviamo senz’altro l’ingente perdita di mq di spiagge: 600 mila mq persi, e poi aumento dei litorali stabilizzati con interventi artificiali, livello del mare in lento ma progressivo aumento. L’istituto segnala che complessivamente, dal 2000 al 2007, il 37% dei litorali italiani ha conosciuto variazioni nelle linee di riva oltre i 10 metri e che i tratti di costa in erosione, pari a 897 km, restano superiori a quelli in progradazione (pari a 851 km).
Il consumo del suolo continua la sua marcia verso il degrado qualitativo del territorio, nonostante l’incremento demografico sia minimo. Le regioni più colpite sono la Lombardia, il Veneto e la Campania. Uno dei fenomeni più rilevanti analizzati dall’istituto è quello del soil sealing, il sigillamento della terra che ostacola l’assorbimento dell’acqua da parte della stessa. Come si legge nel rapporto
A livello nazionale il ritmo ha ormai superato i 100 ettari al giorno e la superficie impermeabilizzata copre più del 6% dell’intero territorio nazionale.
Per ciò che concerne le rilevazioni correlate al riscaldamento globale lo studio conferma ciò che a pelle lamentano un po’ tutti gli italiani: di anno in anno, lentamente ma con costanza, le temperature salgono e arrivano nuovi record di caldo. Il rapporto Ispra sottolinea che il 2010 è stato il 19° anno consecutivo con anomalia termica positiva in Italia, e come
negli ultimi 14 anni i giorni estivi (con temperatura massima dell’aria maggiore di 25 gradi) e le notti tropicali (con temperatura minima maggiore di 20 gradi) sono stati sempre maggiori delle rispettive medie climatologiche.
Photo Credits | BaileyMary su Flickr