Già un paio di mesi fa il centro coordinamento RAEE italiano aveva preannunciato dati negativi per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici nel nostro Paese. Ora arriva la conferma da parte di Ecodom, uno dei principali consorzi nazionali che si occupano di questa pratica, capace di coprire circa un terzo dell’intera raccolta nazionale. Secondo Ecodom infatti, per la prima volta nel 2012 la raccolta dei RAEE è diminuita.
Per la precisione si parla di un -17%, record negativo da almeno 5 anni a questa parte, dovuto un po’ alla crisi che ha comportato una minore vendita di prodotti elettronici e di conseguenza anche a meno prodotti gettati, ma anche ad una cattiva abitudine degli italiani a non smaltire correttamente questo tipo di rifiuti. Probabilmente alla base di tutto ciò c’è una minor capillarizzazione dei punti di raccolta. Mentre agli angoli delle strade si trovano i bidoncini per la raccolta del vetro, della plastica e della carta, è raro trovare un punto di raccolta dei RAEE, e se non si fa l’1 contro 1 (consegna al negoziante del vecchio prodotto a fronte dell’acquisto di uno nuovo) si finisce col gettare il rifiuto nell’indifferenziata.
L’Italia ha una discreta media di RAEE pro capite, circa 4 kg, ma rispetto ai Paesi più virtuosi siamo molto indietro. In Europa ad esempio occupiamo il sedicesimo posto. Posizione arretrata dovuta anche al fatto che come al solito l’Italia va a due velocità e la disparità delle leggi regionali comporta anche medie di raccolta molto diverse. Non c’è la suddivisione tradizionale Nord-Sud visto che ad esempio la Sicilia è tra le Regioni più virtuose, e la Val d’Aosta tra le peggiori, ma solo una serie di leggi e di abitudini da rivedere.
Eppure tutti sanno quanto importante sia il recupero del RAEE. Nel 2012 la sola Ecodom ha trattato 72 mila tonnellate di rifiuti elettronici, riuscendo così a risparmiare l’emissione di 790 mila tonnellate di CO2 ed energia pari a quella che ci vuole per soddisfare il fabbisogno di 65 mila persone. Per rientrare tra i Paesi virtuosi, l’Italia dovrebbe quadruplicare la sua quota di RAEE recuperati.
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