Raddoppiata nel corso degli ultimi 50 anni la quantità di CO2 nell’atmosfera assorbita dagli oceani e dalle foreste, questo quanto rilevato da uno studio degli scienziati dell’Università del Colorado con sede a Boulder. Ma gli scienziati avvertono: tale incremento nelle quantità di assorbimento della CO2 da parte dei serbatoi naturali “non continuerà all’infinito”.
Lo studio prende in considerazione le quantità di emissioni assorbite dal 1960 al 2010 e consta di un vero e proprio bilancio planetario del totale delle emissioni e della quantità di emissioni assorbita dagli oceani e dalle foreste, secondo le rilevazioni registrate da 40 siti dislocati in varie parti del globo, dall’Antartide alle Hawaii (i dati sono forniti dal Noaa, l’Agenzia Americana per l’Atmosfera e gli Oceani, e dall’Istituto Scripps con sede in California). Dal 1960 al 2010 le emissioni di CO2 a livello globale sono quadruplicate, mentre la capacità di assorbimento delle aree di stoccaggio naturale è raddoppiato, registrando 2,4 miliardi di tonnellate di CO2 assorbita nel 1960 e 5 miliardi di tonnellate di CO2 assorbite nel 2010. I dati si riferiscono alle emissioni annuali: i ricercatori del Colorado hanno calcolato che negli ultimi 50 anni, nel complesso, sono state emesse nell’atmosfera mille miliardi di tonnellate di CO2.
Ma come si evolverà la situazione nell’immediato futuro? I ricercatori sono molto cauti e pongono l’accento sulla necessità di non considerare questo dato come un indice di come andrà avanti all’infinito l’assorbimento di CO2 da parte dei serbatoi naturali della Terra, in quanto tale assorbimento varia considerevolmente di decennio in decennio. Come ha dichiarato Jim White, coautore dello studio pubblicato su Nature, infatti:
La buona notizia è che oggi la natura ci sta dando una mano, quella cattiva è che non continuerà a farlo all’infinito. Quando arriverà il momento in cui questi serbatoi non assorbiranno più carbonio ci sarà un grosso prezzo da pagare.
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