Per far luce sulla sindrome di Quirra e sulle responsabilità imputabili alle attività del Poligono Interforze, saranno avviate nuove indagini. Analisi approfondite che vedranno coinvolte, oltre alla Regione, alle Asl ed alle Province di Cagliari e Ogliastra anche l’ISS, l’Istituto Superiore di Sanità, che si avvarrà del supporto di scienziati e tecnici del posto.
A deciderlo la Commissione di inchiesta del Senato sull’uranio impoverito nell’ambito della due giorni in Sardegna volta a valutare lo stato delle indagini ed a prendere provvedimenti sul proseguimento delle stesse.
Dopo aver visitato, nella giornata di ieri, il Poligono, i commissari oggi hanno sentito in merito i delegati degli enti, delle autorità sanitarie e delle amministrazioni coinvolte: l’assessore alla Sanità, i rappresentanti delle Province di Cagliari e Ogliastra, il comandante del Poligono, il capo del Distaccamento di San Lorenzo, i prefetti di Cagliari e Lanusei, il procuratore di Lanusei Domenico Fiordaliso, il Comitato di indirizzo, i sindaci dei Comuni interessati, le associazioni e le Asl competenti.
La commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio è coordinata da Rosario Costa (Pdl). Costa ha rilasciato alcune dichiarazioni per spiegare quali saranno i prossimi interventi per far luce sulla contaminazione e sugli effetti sulla salute pubblica:
Abbiamo dato mandato alla Regione Sardegna per coordinare il lavoro epidemiologico per ricondurre all’unità tutti gli studi fatti per pervenire in tempi brevi e ben definiti all’accertamento della verità sul politigono interforze Salto di Quirra sia dal punto di vista scientifico che amministrativo.
L’assessore alla Sanità della Regione Sardgna, Antonello Liori, si mostra fiducioso ed azzarda che entro l’anno potrebbe essere tutto concluso. Intanto, su mandato del procuratore della Repubblica di Lanusei Domenico Fiordalisi, verranno riesumate le salme di venti pastori che pascolavano le greggi sui terreni di Perdasdefogu, deceduti per tumori a carico del sistema linfo-emopoietico tra il 1995 ed il 2010. Ad analizzare i resti, alla ricerca di indizi utili alle indagini, saranno un medico legale ed il fisico nucleare Evandro Lodi Rizzini, direttore del Dipartimento di Chimica e Fisica dell’Università di Brescia e membro del Cern di Ginevra.
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