Il quinto conto energia ha creato non poche polemiche intorno alle nuove regole volute dal Governo. Se da un lato conferma gli incentivi alle rinnovabili, la maggior critica che arriva dalle associazioni è che i finanziamenti sono diminuiti. Secondo il Ministro Clini è perché sono “maggiomente mirati”, secondo le associazioni sono diminuiti e basta. Ma il senatore Francesco Ferrante del PD oggi rende pubblica una bella gaffe del Governo che era sfuggita un po’ a tutti: questa nuova legge sfavorisce le aziende italiane e favorisce quelle cinesi.
Ma per capire meglio la vicenda, dobbiamo fare un passo indietro. Più precisamente dobbiamo andare ad un paio di giorni fa quando il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini affermò, in sede di presentazione del nuovo Conto:
diamo aiuti mirati verso tecnologie che possano essere prodotte e sviluppate in Italia.
Sicuramente uno scopo positivo…se fosse così. Come ha dimostrato il senatore Ferrante infatti
Uno svarione che va corretto nel decreto sulle rinnovabili non fotovoltaiche è quello che riguarda il minieolico, perché i produttori italiani costruiscono pale di aerogeneratori da 55 KW e quindi il registro dai 50 KW favorisce sostanzialmente quelli più piccoli, prodotti in Cina. Effetto davvero paradossale e forse frutto di ignoranza per chi, anche nel governo, nel criticare il sistema di incentivazione delle rinnovabili puntava il dito contro l’assenza di una filiera totalmente italiana.
Eppure è strano visto che Clini è stato scelto proprio perché da oltre un decennio occupa posizioni di vertice all’interno del Ministero dell’Ambiente, ed ha dedicato tutta la sua vita a questioni di politica energetica. Ovviamente qui si parla di tanti soldi. Secondo Carlo Buonfrate, presidente del consorzio Cpem, nel 2012 si parla di qualcosa come 50-60 milioni di euro che con la vecchia legge sarebbero andati in parte ad imprese italiane ed in parte a quelle straniere, ma con la nuova prenderanno interamente la via della Cina ed altri Paesi stranieri.
Inoltre, come se non bastasse, Ferrante fa notare che con questo decreto viene cancellata la regola che incentivava la sostituzione dell’amianto con i pannelli solari. Questa norma aveva accelerato il processo di bonifica ambientale di cui l’Italia ha fortemente bisogno, ma eliminandola sarà difficile che qualcuno si accolli di tasca propria l’onere di eliminare una sostanza altamente cancerogena come l’amianto.
[Fonte: Repubblica]
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