Gli oceani potrebbero presto diventare più rumorosi del centro di Milano. Come i livelli di biossido di carbonio rendono gli oceani più caldi e acidi, così l’incremento dei gas nel mare può diventare rumoroso per le specie che ci abitano, soprattutto per quelle con un sistema uditivo più sviluppato come delfini e balene.
L’incremento della combustione del materiale fossile come carbone e petrolio nelle ultime decadi ha diffuso sempre più anidride carbonica nell’atmosfera terrestre. La gran parte della quantità di assorbimento (circa il 40%) va agli oceani, che così “bevono” tutto ciò che noi creiamo. Più diossido di carbonio assorbe, più l’acqua diventa acida (per lo stesso concetto che sta alla base delle bibite gassate, che si dicono acide perchè contengono un alta quantità di anidride carbonica).
Questo cambiamento sta avvenendo anche nelle acque di tutto il mondo, e non più in una semplice bottiglia, portando ad un’alterazione del movimento del suono in esse. A lanciare l’allarme è Keith Hester, ricercatore dell’Acquario di Monterey Bay, in California. Secondo lui il lento assorbimento dell’anidride carbonica porta ad un cambiamento del normale PH dell’acqua. Questo è misurato su una scala che va da -1 a 14, dove 7 è neutro. Tutto ciò che è sopra di esso è detto basico (come la candeggina che è 13), mentre tutto ciò che è al di sotto è chiamato acido (come il succo di limone che ha PH 2). Lo standard dell’oceano è 8,3. Secondo le ultime stime negli ultimi 20 anni il PH degli oceani è diminuito di circa 0,02 unità e le previsioni ci dicono che scenderà di 0,3 entro il 2050.
Ciò significa che l’acidità degli oceani sta aumentando, e come primo riscontro si hanno le continue perdite di barriere coralline e conchiglie, vitali per la catena alimentare. Tutto ciò potrebbe anche influenzare la comunicazione fra diversi esemplari, così da modificare il movimento dei suoni all’interno del mare perchè il suono viaggia più lontano quando più l’acqua è acida. Tutto ciò comporta un persistere maggiore del suono nelle profondità marine, e quindi un maggior chiasso per i suoi abitanti. I diretti interessati sono i mammiferi come le balene che utilizzano i suoni per procacciarsi il cibo o per l’accoppiamento, creando danni non ancora calcolabili.