L’idea che dormire contribuisce ad inquinare sembra un po’ strana, ma è così. Il sonno può sembrare l’attività più ecologica che ci sia perché in quel momento non stiamo consumando, non siamo alla guida, non teniamo le luci accese (almeno la maggior parte di noi), e se siamo bravi ecologisti teniamo spento il termostato e gli elettrodomestici. Insomma come facciamo ad inquinare?
Secondo il periodico dell’Observer, il 5% dei britannici che regolarmente dorme meno di cinque ore a notte utilizza il 16% in più di energia elettrica, il 9% di gas in più e consuma e brucia più di 1,5 grammi in più di grasso corporeo ogni 24 ore rispetto a al 6% dei britannici che dorme più di nove ore al giorno.
Naturalmente è difficile tracciare un rapporto diretto di causalità tra questi due fenomeni, ma è evidente che le persone che dormono 5 ore o meno a notte tendono ad avere un’impronta di carbonio più elevata di quelli che dormono nove ore o più, i quali ne guadagnano anche in salute dato che spesso sono più rilassati.
Non è solo una questione di quanto si dorme, ma anche di quando si dorme. Il Ministero giapponese per l’Ambiente ha recentemente inaugurato la sua campagna Morning Challenge per incoraggiare i cittadini ad andare a letto presto e alzarsi di conseguenza prima in modo da ridurre le emissioni. E c’è da tempo una polemica sugli impatti della domanda di energia quando si passa all’ora legale.
In ultima analisi, è probabilmente impossibile quantificare il contributo di una sana e normale dormita per poterla definire “sostenibile”, ma sappiamo che i danni che la mancanza di sonno può causare potrebbero essere anche maggiori della quantità dell’inquinamento prodotto. La conclusione? Dormire poco fa male alla salute e all’ambiente perché aumenta il rischio di errori, di incidenti, ci fa essere meno attenti e magari consumare ed inquinare di più. La risposta alla domanda “quanto inquiniamo dormendo?” è perciò: molto meno che non stando svegli.
Fonte: [Treehugger]
Tobias 1 Marzo 2017 il 2:56 am
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