Non sono convinto che la situazione sia così brutta come gli esperti dicono…E’ colpa di tutti gli altri…Anche se faccio qualcosa, non farà alcuna differenza.
Questo è solo un estratto del lungo elenco dei motivi per cui la gente non fa nulla per combattere il riscaldamento globale. Questo mese, l’American Psychological Association (APA) Task Force ha pubblicato un rapporto che evidenzia queste e altre barriere psicologiche, ma spiega anche il modo di convincere ad agire per il bene del nostro Pianeta.
Esistono infatti dei “trucchi” che possono essere introdotti dalle aziende o associazioni per favorire un comportamento eco-friendly. Lo psicologo Mark Van Vugt della Libera Università di Amsterdam, nei Paesi Bassi, descrive gli elementi della natura umana che ci spingono ad agire altruisticamente. Tra i diversi gruppi di persone che possono avere interessi e motivazioni ben distinti, alcuni messaggi cercano di modificarne i comportamenti, i quali però devono essere adattati agli interessi dei singoli gruppi.
I giovani benestanti, per esempio, tendono a seguire una dieta consapevole, e questo potrebbe essere utilizzato per pilotarli verso più pasti più ecologici, cioè che riducono il fabbisogno energetico necessario, e comportano una minore emissione di CO2, sia per la produzione che per il loro trasporto. Sebbene i conservatori siano noti per attaccare tali sforzi, caratterizzati dalla manipolazione psicologica o dal “controllo mentale”, gli esperimenti indicano che le persone sono disposte ad essere convinte.
Dai partecipanti ai nostri esperimenti, non abbiamo mai ricevuto un contraccolpo negativo
spiega Schultz Wesley della California State University di San Marcos. In fondo, la maggior parte di noi desidera sentirsi in sintonia con la folla, e gli psicologi sfruttano questo invito a conformarsi per incoraggiare un comportamento ecologico.
I ricercatori hanno scoperto che le persone taglieranno il loro utilizzo di energia elettrica, se lo faranno anche i loro vicini. In un esperimento, i ricercatori hanno fornito delle informazioni alle famiglie di San Marcos, chiedendo loro di usare la corrente dell’aria, piuttosto che i condizionatori durante la notte, spegnere le luci e fare docce più brevi. Alcuni messaggi semplicemente sottolineavano il risparmio di energia, mentre altri i risparmi finanziari. Ma sono stati i volantini che imploravano i residenti a partecipare con i loro vicini al risparmio energetico ad essere i più efficaci nella riduzione del consumo di energia elettrica.
In un altro studio, i ricercatori hanno affermato che le altre famiglie nel loro quartiere utilizzavano in media meno energia. Già questo è servito come incentivo per gli altri per abbassare i propri consumi. Ma rafforzando i messaggi con l’adesivo “triste” o lo “smile” sulle porte di coloro che avevano seguito le indicazioni dei ricercatori, o non le avevano seguite, ha incoraggiato chi aveva preso provvedimenti a continuare a comportarsi in quel modo, e ad intraprendere comportamenti simili per chi non li avesse ancora attuati.
Importante è anche avere un feedback del risparmio energetico, come stimolo ulteriore a continuare ad attuarlo. Ad esempio, i ricercatori hanno ideato una macchina che mostra la sua distanza in miglia per gallone di benzina, la quale diminuisce ogni volta che accelera. Non è molto utile, ma già questo rende l’idea. Con questa informazioni contestuali, le persone possono sperimentare diversi stili di guida per vedere come essi incidono con il chilometraggio, e persino si mettono in concorrenza tra loro per migliorare il proprio record. I vantaggi del feedback non sono limitati alle auto, ma anche ad esempio al risparmio in casa, attestatosi nei primi studi tra il 5 e il 12%.
Le persone devono essere persuase ad agire per il cambiamento climatico, anche se i benefici si faranno sentire solo tra alcuni decenni. Le persone rispondono esattamente nello stesso modo per le decisioni che comportano utili o perdite future, sia per quanto riguarda l’ambiente che per le decisioni finanziarie. Questo permette agli psicologi di manipolare le decisioni, facendole pesare anche dal punto di vista economico.
Ma secondo gli psicologi, l’aspetto più importante da valutare è quello sociale. Vivendo in comunità, ogni singolo cittadino è più invogliato ad agire per il bene collettivo che stando a casa e pensando solo a sè stesso.
Fonte: [Newscientist]