Il progetto europeo per la salvaguardia e la tutela degli squali nel Mediterraneo partirà il prossimo ottobre in Italia, promosso dal Centro turistico studentesco e giovanile (Cts). Come spiega la biologa marina responsabile del settore conservazione natura del Cts, Simona Clò
Il progetto prevede diverse attività concrete e la più importante, in collaborazione con Fipsas, è la modifica del regolamento delle gare di pesca sportiva con il divieto di cattura di tutti i pesci cartilaginei, squali in primis e poi razze, torpedini e trigoni. Se durate una gara viene pescato uno squalo, questo viene marcato e poi liberato. In genere le specie più comuni in questi casi sono verdesca, squalo volpe e spinarolo.
La Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee (Fipsas) ha stimato che ogni anno vi sono almeno 120 gare di pesca nel nostro Paese, a cui prendono parte 4-5mila pescatori, con maggiore intensità nella Puglia e nella Sicilia. Il pesce pescato è principalmente il pesce spada, ma finiscono catturati accidentalmente anche squali, altri pesci cartilaginei, e tartarughe marine. Uno degli obiettivi del progetto prevede la sostituzione degli ami in uso con degli ami circolari che dovrebbero diminuire del 20% le catture accidentali delle altre specie marine. Nel nord della Sardegna, in un’area compresa tra le isole dell’ Asinara, di Tavolara e l’arcipelago della Maddalena, verranno adottati interventi mirati alla salvaguardia dello squalo elefante, spesso imprigionato accidentalmente nelle reti da posta per la pesca dei piccoli pesci a 200 metri dalla costa. Si interverrà applicando dei congegni elettronici in grado di monitorare gli spostamenti dello squalo e degli altri grossi animali marini con un peso superiore ai 50 kg, che potranno essere salvati dall’intervento del personale del Parco della Maddalena. Il progetto, dalla durata di due anni, prevede inoltre corsi di formazione per le Capitanerie di porto e per i veterinari dei mercati ittici; nonché mostre itineranti sull’andamento del progetto di tutela e conservazione degli squali.
Nel progetto di di tutela e conservazione degli ecosistemi marini sono coinvolti numerosi enti in questo grande progetto, a cominciare dall’Unione europea che ha fornito oltre 1,3 milioni di euro del programma Life+; altrettanto è stato l’ammontare dei fondi dei diversi partner: Agci Agrital (Associazione generale coopetarive italiane, settore Agro ittico alimentare); Cibm di Livorno (Consorzio per il centro interuniversitario di biologia marina ed ecologia applicata); Fipsas; Fondazione cetacea; Parco Naizonale dell’Asinara; Parco Nazionale dell’arcipelago de La Maddalena; area marina protetta delle Pelagie; confinanziatori del ministero dell’Ambiente e Provincia di Reggio Calabria.