L’agenzia spaziale giapponese, l’Usef, ha dato oggi notizia di avere l’intenzione di costruire una centrale solare spaziale che produrrà tanta energia quanto quella di una centrale nucleare di medie dimensioni e sarà ultimata entro il 2030. In attesa che tale visione diventi realtà, cerchiamo di capire la fattibilità di tale progetto, e se effettivamente sarà così pericolosa come alcuni dicono.
Il metodo di trasmissione dell’energia è simile ad uno già preso in considerazione in passato, e cioè usare laser o fasci di microonde dallo spazio sulla Terra. I sostenitori del progetto stanno cercando di trovare la prova che tutto verrà fatto in piena sicurezza, dato che sono in molti quelli che si preoccupano che un tale raggio possa essere pericoloso per chi si trova a passare di mezzo.
Vi è una lunga storia di “marketing attento” che porta ad avanzare idee scientifiche come queste. Per esempio, la prima di risonanza magnetica (MRI) è stata introdotta come strumento da medici e scienziati come Risonanza Magnetica Nucleare (NMR). Abilmente riconoscendo la comprensione pubblica della parola “nucleare” sono stati in molti a ricreare la stessa preoccupazione che c’è per il raggio solare. Per questo la parola nucleare fu eliminata, sostituita da “magnetica“.
Per questo il termine “flusso di energia solare” sarà usato come alternativa al raggio laser. Il funzionamento sarà simile a quello dell’mmagine sopra, con un flusso solare che parte dal dispositivo nello spazio e lancerà il segnale direttamente a terra, dove ci sarà una centrale a forma di zattera che lo capta, lo trasforma in energia, e lo invia nelle case dei giapponesi.
A parte le parole, il CEO ha osservato che è cinque volte di più la radiazione solare che colpisce gli aerei rispetto alle onde di energia solare che raggiungeranno la base con il ricevitore. Dopotutto se consideriamo la radio, la televisione e le altre onde invisibili che ci circondano in ogni momento, ci rendiamo conto che questo tipo di raggi viene ogni giorno in contatto con noi, e dunque non c’è da aver paura.
Fonte: [Treehugger]
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