Nell’incontro di ieri a Baghdad il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha confermato la pluriennale collaborazione per progetti sull’ambiente con il ministro iracheno Sargon Sleiwa. Sin dal 2003 che il nostro Paese coopera con l’Iraq alla creazione di strutture per la protezione ambientale irachena e in molti progetti di tutela e salvaguardia del territorio. I progetti, ottenuti su incarico dell’ONU attraverso il partner UNEP, fanno parte del piano “Supporto ambientale e gestione delle Marsahlands irachene”.
Sono diversi i progetti di riqualificazione ambientale e di rafforzamento, o di creazione ex novo, di strutture ed impianti per l’utilizzo delle risorse del territorio iracheno a cui l’Italia ha partecipato, grazie alla leadership e alle iniziative promosse dall’ONU in Iraq. Tra le molte collaborazioni fatte e ancora in corso d’opera tra il nostro Paese e l’Iraq vi è ad esempio il progetto New Eden che riguarda la gestione integrale delle risorse idriche e ambientali nell’area meridionale dello stato iracheno, uno dei molti progetti promossi dalle Nazioni Unite per la ricostruzione del Paese. Nonostante nel nostro Paese la gestione e la manutenzione degli impianti idrici non sia tra le migliori dell’Europa e dove, anzi, lo spreco di acqua potabile è sempre maggiore, la messa in atto del nuovo piano idrico italiano in Iraq ha dato un grande slancio alle attività agricole nel territorio. I vantaggi derivati dalla corretta gestione delle acqua si è rilevata positiva anche per le aziende italiane alle quali il governo iracheno ha dato l’incarico di gestione integrata delle risorse idriche locali.
Nell’incontro che si è svolto ieri tra i due ministri dell’ambiente, l’Italia ha proposto di avviare anche un programma comune per l’abbattimento delle emissioni di CO2 e di gas serra dovute all’estrazione di olio e gas con l’impiego di tecnologie e di brevetti italiani.
[Fonti: Asca; La Repubblica]
[Photo Credit | Thinkstock]