Qualche tempo fa vi parlavamo della “moda” dei giardini pensili nelle città moderne. Essi sono in grado, grazie a specifiche piante che si possono inserire sia sui terrazzi che sui muri esterni dei palazzi, di isolare l’intera casa, permettendo un minor consumo di energia per il riscaldamento o il raffreddamento degli interni, risparmiando così in emissioni di CO2 (oltre che nel portafoglio).
Cavalcando quest’onda, ma anche esagerandola un po’, gli architetti Romses recentemente hanno vinto un concorso che si è tenuto nella città di Vancouver dal tema “per affrontare il cambiamento climatico e per guidare un più denso sviluppo in maniera ecologica, riducendo le emissioni di anidride carbonica per il futuro”. Guardate un po’ che si sono inventati.
Secondo la rivista Designboom, il progetto prevede le coltivazioni agricole verticali che comprendono campi di ortaggi, erbe, frutta, pesce, ma anche i polli, e un negozio di prodotti lattiero-caseari provenienti da capre e pecore. In aggiunta, le energie rinnovabili saranno usate tramite la progettazione degli edifici verdi che sfrutteranno l’energia geotermica, eolica e solare. Gli edifici hanno vetri fotovoltaici e integrano turbine eoliche di piccole e grandi dimensioni per trasformare la struttura in fattoria ad energia solare ed eolica. Inoltre, l’agricoltura verticale potenzialmente aggiunge energia alla rete del metano attraverso la generazione di compostaggio con parti commestibili di piante e animali.
Ma non finisce qui. Una grande cisterna di acqua piovana termina la parte superiore della “torre del raccolto” per fornire all’intera struttura un impianto di irrigazione per le numerose coltivazioni indoor e outdoor e per i giardini pensili. In aggiunta ai prodotti alimentari e all’energia raccolta, la proposta incorpora un programma apposito per usi residenziali, che prevede un grande supermercato ed il mercato degli agricoltori, un ufficio per la ricerca agricola e le strutture educative e alimentari relative al dettaglio e all’ospitalità dei visitatori. Il risultato sarà una grande sinergia dinamica di strutture ecologiche che si useranno e si sosterranno a vicenda. Insomma, il palazzo del futuro che noi tutti sognamo.
Fonte: [Treehugger]
Ermange 7 Maggio 2009 il 9:34 am
Leggevo sul Magazine del Corriere della Sera che anche in Italia è stato presentato un progetto per la costruzione di “New Town Verdi” (forse in Abruzzo) caratterizzate da nessuna viabilità in superficie, acqua, tanto verde e sicurezza. Qualcuno ne sa qualcosa di più?
Marco Mancini 7 Maggio 2009 il 12:01 pm
si, ad annozero l’on. Ghedini ha fatto vedere il progetto, ma siccome era solo un disegno senza dati fattibili ed indicazioni precise, per ora rimane in sospeso. Ovviamente non appena verrà presentato qualcosa di concreto, ne daremo notizia
Alessandro - staff SYDA 26 Maggio 2009 il 12:58 pm
beh..direi che da quando se ne è iniziato a parlare (circa 5 anni fa se non sbaglio) il concetto di vertical farm continua ad essere di attualità. per questo anche noi sul blog del nostro concorso abbiamo scelto di dare spazio alla notizia di Harvest Green Project: nonostante i prevedibili dubbi legati al rapporto costi / benefici sembra infatti che si sia arrivati al momento di concretizzare (anche se il 2030 effettivamente non è proprio dietro l’angolo)…una volta che le prime strutture del genere dovessero essere operative, allora si che potremo tirare le somme!
intanto si comincia a leggere di un progetto di vertical farm legato all’EXPO 2015: chissà mai che lo si possa vedere molto più vicino rispetto al Canada! 🙂