Da quando si è risolto (in parte) il problema dei rifiuti a Napoli, questo genere di problema è letteralmente scomparso dai notiziari nazionali di ogni tipo. Ma questo non significa che il problema sia stato risolto. Legambiente sta tentando in tutti i modi di far riemergere la problematica agli occhi dell’opinione pubblica, perché come capita spesso in Italia, se nascondiamo i problemi sotto il tappeto, prima o poi questi escono tutti insieme e provocano danni enormi.
Secondo quanto afferma l’associazione ambientalista infatti l’Italia, in controtendenza rispetto a molti altri Paesi europei, anziché diminuire la sua produzione di rifiuti (ridotta altrove con il riciclo e il riutilizzo) la sta aumentando (8,4% negli ultimi 4 anni), senza contare le due grandi piaghe della società italiana, e cioè lo smaltimento illecito (19,7 milioni di tonnellate sono letteralmente scomparse nel solo 2005) e lo smaltimento in discarica a causa della mancanza di impianti di alcun genere, che in alcune Regioni come il Molise e la Sicilia superano di gran lunga il 90% dello smaltimento.
Per questo, per tentare di uscire da quest’altra crisi che sta colpendo il nostro Paese, Legambiente ha fatto 10 proposte:
- Aumentare il costo dello smaltimento in discarica, in modo da renderla poco economica e quindi dare spazio ad altre tipologie di smaltimento;
- Incentivare la raccolta differenziata in tutti i comuni, magari anche con il porta a porta molto più efficace dei bidoni dell’immondizia stradali;
- Costruire impianti per il recupero ed il trattamento dei rifiuti, la via scelta in molti Paesi europei;
- Eliminare il CIP6;
- Promuovere la diffusione delle buone pratiche di smaltimento dei rifiuti;
- Attuare un programma nazionale di prevenzione;
- Promuovere la qualità della raccolta differenziata, magari utilizzando anche le multe per chi non la rispetta;
- Attuare una normativa unica che valga per sempre, e non cambiarla a seconda di come cambiano i Governi;
- Smettere con i commisariamenti regionali per i rifiuti, i quali si sono rivelati in passato dispendiosi e non sufficienti a risolvere il problema;
- Introdurre nel codice penale i reati ambientali ed inasprire quelle norme che già esistono, primo fra tutti il reato di traffico di rifiuti per colpire le ecomafie.
Attuando tutto questo decalogo, si spera che l’Italia possa finalmente essere messa allo stesso livello degli altri Paesi europei. Sempre che l’immondizia non ci sommerga prima.
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