Le centrali nucleari in Italia non si costruiranno senza il consenso del territorio. E non ci sarà alcuna militarizzazione. Ricordiamo queste parole, quelle pronunciate dal ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, nell’ambito della festa dei giovani del Pdl, Atreju. La Prestigiacomo è intervenuta al dibattito sull’ecologia e le fonti di energia, al quale ha preso parte anche Nichi Vendola, governatore della Puglia che, come sappiamo, è contrario al ritorno al nucleare.
Ma il consenso del territorio potrebbe arrivare, se ci saranno incentivi per i Comuni ospitanti, sconti sull’energia, ed il boom di posti di lavoro in aree fortemente in crisi, come lo sono quelle del Meridione, e non solo.
La Prestigiacomo ha ribadito, ancora una volta, che
tutti i maggiori Paesi europei hanno rinnovato l’investimento sul nucleare: un’energia sicura, pulita e di cui l’Italia non può fare a meno. Anche perché le fonti alternative non sono ancora davvero alternative: costano troppo e senza il contributo pubblico nessuno vi investirebbe. Pertanto è necessario un mix energetico che preveda quote di produzione da fonti diverse, una delle quali il nucleare.
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