La questione climatica degli ultimi anni è diventata un argomento sempre più importante per il Pianeta Terra. Purtroppo il riscaldamento globale continua a provocare fenomeni naturali devastanti per tantissime città e negli ultimi giorni a tenere banco è stato l’Uragano Milton che ha destato tantissimo scalpore per la violenza dei suoi venti (raffiche fino a 290 km/h) con cui ha devastato la Florida.
Cosa sappiamo sui possibili uragani in Europa
Ci si chiede se fenomeni meteorologici di questo genere possano toccare anche l’Italia. Qui bisogna tornare alla questione evidenziata all’inizio, ossia al cambiamento climatico degli ultimi anni. Se si tengono conto gli ultimi 100 anni c’è stato un aumento di CO2 in atmosfera derivante principalmente dalla combustione dei combustibili fossili, causando temperature più elevate di 1,5°C.
In Italia c’è stato un aumento di 3-4°C in soli 70 anni (Roma ad esempio). Chiaramente queste temperature bollenti condizionano anche l’acqua dei nostri mari. La scorsa estate si sono registrati, ad esempio, circa 30°C sul basso Tirreno, sul mar Adriatico e altri punti del mar Mediterraneo. Si tratta di una vera e propria anomalia termica di almeno 5-6°C, un cambiamento climatico estremo.
Situazione che risulta essere decisiva nella formazione, anche in Italia, di precipitazioni più violente e quindi con eventi meteo decisamente estremi. Questi valori termici sempre più elevati causano una maggiore evaporazione dai mari e dunque in una concentrazione sempre più elevata di umidità nei bassi strati dell’atmosfera, parliamo quindi dell’energia potenziale di cui si nutrono proprio tempeste e uragani.
Questo clima in estrema evoluzione e sempre più caldo, porta alla formazione di cicloni dalle caratteristiche tropicali nei nostri mari, che sono definiti dei Medicane (dall’unione delle parole MEDIterranean hurriCANE, ovvero Uragano del Mediterraneo). Si tratta di fenomeni che prima avvenivano in Italia praticamente una volta ogni dieci anni, ora la situazione è decisamente cambiata, arrivando alla formazione di questi Medicane anche due o tre volte all’anno.
Bisogna però specificare una cosa importante, parliamo senza dubbio di Cicloni più intensi, ma non hanno nulla a che fare con gli Uragani che solcano gli oceani, la dinamica e l’innesco sono totalmente diverse anche se gli effetti possono essere simili. Di solito questi fenomeni possono formarsi quando si raggiungono temperature elevate dell’acqua del mare ed attualmente la soglia ufficiale per lo sviluppo di un ciclone tropicale è di 26°C.
I Medicane conservano un’elevata potenza durante il loro movimento nelle varie zone adiacenti alla loro formazione, creando fenomeni temporaleschi particolarmente violenti, con la capacità di generare alluvioni in poco tempo, ma si sviluppano anche raffiche di vento ad oltre 120 km/h, generando poi una vera e propria tempesta.
Diciamo quindi che si sviluppano con più frequenza queste tempeste tropicali, che però non possono essere paragonate agli Uragani che si sviluppano negli Oceani. Occhio dunque alla questione uragani in Europa.