Gli impianti di stoccaggio di CO2 si faranno nel nostro Paese, dopo che il governo ha approvato il decreto legislativo sulla direttiva europea in materia di stoccaggio geologico di biossido di carbonio, o Carbon Capture Sequestration (CCS)
una nuova tecnologia che consentirà di avviare significative opportunità di sviluppo industriale ed energetico, nel pieno rispetto della tutela dell’ambiente. La tecnologia CCS consentirà di evitare di immettere nell’atmosfera ingenti quantità di gas serra prodotte da impianti alimentati da combustibili fossili, stoccando l’anidride carbonica in giacimenti geologici.
informano i ministri dello Sviluppo economico Paolo Romani e il ministro dell”Ambiente, Stefania Prestigiacomo.
Il primo impianto di stoccaggio partirà a Porto Tolle, al centro delle polemiche per il progetto Enel di con versione a carbone della centrale termoelettrica a olio combustibile, e ne sono previsti altri in Sardegna e in altre regioni.
[Fonte: Il Sole 24ore]
Luigi Antonio Pezone 3 Agosto 2011 il 6:10 pm
La riconversione a carbone di una centrale termica per motivi economici si potrebbe anche accettare purchè la centrale venisse abbinata a un depuratore globale dell’acqua e dell’aria ( depuratore coperto). Quello che non si può accettare è la cattura e il sequestro del CO2. Non si comprende quale sia il reale obiettivo di enti e istituzioni pubbliche che dovrebbero parteggiare per il sostenibile e invece vorrebbero far passare per sostenibili delle soluzioni come il C.C.S (Carbon Capture and Sequestraction). Mi riferisco a organismi internazionali come I.P.C,C. (Intergovernmental Panel on Climate Change) addirittura premiato con il Nobel per l’ambiente nel 2007 insieme ad AL Gore e ai i nostri CNR, ENEA ENEL che lavorano per il C.C.S e tacciono sulla depurazione globale. A questo proposito leggere l’articolo “Il C.C.S. inutile, costoso, dannoso. Meglio la depurazione globale” disponibile in rete e nella mia pagina di Facebook.Con il processo di post combustione che attuereranno per recuperare il CO2 ci sarà un maggiore consumo di combustibile (fino al 30% nel caso del carbone) e quindi produrranno una maggiore quantità di CO2 (fino al 30%) e lo interreranno a quasi 1000 metri di profondità alla pressione di 80 bar, con enormi costi ed enormi pericoli. Anche enormi guadagni per le società petrolifere che venderanno più combustibili a causa del diminuito rendimento (esauriremo prima le riserve) e parteciperanno anche all’affare delle perforazioni. Se prima sembrava che i sistemi di protezione ambientali fossero stati progettati per danneggiare l’ambiente, il progetto C.C.S. mette la ciliegina sulla torta a questo modo di progettare la protezione ambientale. Persino l’I.P.C.C. che ha ricevuto il premio Nobel per la protezione dell’ambiente partecipa a questo scellerato progetto.
Paola 5 Agosto 2011 il 5:33 pm
grazie Luigi, verrò a leggere l’articolo sulla depurazione globale sulla tua pagina per saperne di più.