Tra le vertenze Ilva, conto energetico ed altri problemi più urgenti, ci eravamo quasi dimenticati di un progetto tanto faraonico quanto inutile, se non dannoso: il folle ponte sullo Stretto di Messina tanto caro all’ex Premier Silvio Berlusconi. Corrado Clini, Ministro dell’Ambiente, non sempre in passato ha preso decisioni condivisibili, ma per una volta ci trova d’accordo. Ieri infatti, attraverso il suo portavoce, ha scritto al quotidiano Repubblica per stabilire una volta per tutte che no, il ponte sullo Stretto non si farà né ora né mai.
Possiamo dunque tirare un sospiro di sollievo sia per quanto riguarda l’aspetto economico, visto che costava non meno di 8,5 miliardi di euro per collegare due Regioni in cui prima di raggiungere il ponte si sarebbero dovuti percorrere chilometri di autostrade ai livelli di Terzo Mondo, ma soprattutto dal punto di vista ambientale visto che, come abbiamo dimostrato in passato, sarebbe stato un duro colpo per l’ecosistema del Mar Mediterraneo.
Non c’è alcuna intenzione di riaprire il discorso sul ponte sullo stretto di Messina. Al contrario, il governo vuole chiudere il prima possibile le procedure aperte anni fa dai precedenti governi, e per farlo deve seguire l’iter di legge
ha spiegato Jacopo Giliberto, portavoce del ministro Clini. Erano mesi che quasi tutta la politica italiana chiedeva lo stop all’iter di questa follia. Quando al Governo c’era Berlusconi, l’iter per la costruzione del Ponte era stato letteralmente blindato dopo un primo tentativo di bloccarlo da parte di Prodi nel Governo precedente. Per non realizzarlo più ci volevano una serie di passaggi (e di soldi pagati in penali) talmente pesanti che, viste le urgenze, erano stati rinviati, e così qualcuno del PD e dell’IDV aveva cominciato a sospettare che l’opera si volesse realizzare. Oggi invece siamo sollevati nel sentire il portavoce del Ministro dell’Ambiente spiegare che questo obbrobrio non si farà più. Speriamo definitivamente.
[Fonte: Repubblica]
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