Politica climatica italiana evidentemente ancora insufficiente sulla tutela dell’ambiente nel 2024, secondo alcuni dati che abbiamo avuto modo di raccogliere proprio in questo periodo. In un momento storico così delicato, diventa dunque molto importante capire in quale direzione stiamo andando.
Misure adottate con la politica climatica italiana ancora insufficienti 2024
Come ogni anno è stato stilato il Climate Change Performance Index (CCPI), prendendo come parametro di riferimento gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e gli impegni assunti al 2030. Il tutto è stato basato sulla performance climatica di 63 Paesi, più l’Unione Europea nel suo complesso, che insieme rappresentano oltre il 90% delle emissioni globali. Bisogna sapere come il CCPI sia basato per il 40% sul trend delle emissioni, per il 20% sullo sviluppo sia delle rinnovabili che dell’efficienza energetica e per il restante 20% sulla politica climatica.
Come accaduto già negli anni scorsi, nessun Paese è presente nelle prime tre posizioni di tale classifica in quanto nessuno è stato in grado di raggiungere la performance necessaria per contribuire a fronteggiare l’emergenza climatica e contenere il surriscaldamento del pianeta entro la soglia critica di 1.5°C. Eppure si è registrato in quest’ultimo anno un vero boom delle energie rinnovabili, ma entro il 2030 bisogna dimezzare le emissioni globali, puntando soprattutto alla riduzione dei combustibili fossili.
Ciò che è emerso da questo report è che l’Italia si ritrova con una politica climatica ancora inadeguata, non in grado quindi di fronteggiare la crisi. Ciò che preoccupa maggiormente è l’arretramento di ben 15 posizioni che l’Italia ha fatto registrare nell’ultimo anno in questa classifica stilata dal Climate Change Performance Index 2024. Il nostro Paese si trova infatti al 44esimo posto, un crollo dettato soprattutto da una politica climatica assolutamente non all’altezza della situazione.
Infatti, l’attuale aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) consente un taglio delle emissioni entro il 2030 di appena il 40.3% rispetto al 1990. Un ulteriore passo indietro rispetto al già inadeguato 51% previsto dal PNRR. Una soluzione però risulta esserci, per riuscire a rientrare nei parametri previsti entro il 2030.
Stando al Paris Compatible Scenario elaborato da Climate Analytics, l’Italia è in grado di ridurre le sue emissioni climalteranti di almeno il 65% grazie al 63% di rinnovabili nel mix energetico ed al 91% nel mix elettrico entro il 2030. Ovviamente bisogna cambiare rotta e dar vita ad una politica climatica italiana che spinge l’acceleratore sulle fonti rinnovabili.
Insomma, occorre uno step ulteriore con la politica climatica italiana, che a conti fatti appare ancora insufficiente sulla tutela dell’ambiente nel 2024 qui da noi.