Nonostante le campagne di sensibilizzazione e la possibilità per chi opera nel settore di smaltire correttamente e di riciclare gomme e pneumatici, il copertone continua ad essere tra i rifiuti più abbandonati nell’ambiente, in discariche abusive e selvagge. E’ stato calcolato che ogni mese vengono tolti alla natura 7 ettari di prato per far posto a discariche in cui lasciare copertoni e gomme. Il giro d’affari dei trafficanti di rifiuti è di circa 400 milioni, il danno all’ambiente incalcolabile.
Ecomafia o semplice ignoranza? Il risultato purtroppo non cambia e ogni mese ci ritroviamo con 7 ettari di discariche di pneumatici in più. Ogni anno sono almeno 100mila le tonnellate di copertoni usati che vengono dispersi nell’ambiente. Come spiega Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio Ambiente e legalità, e responsabile per progetto “Copertone selvaggio”
Per dare un’idea di quello che accade basta prendere gli ultimi sette mesi. In questo breve spazio di tempo sono state individuate 93 discariche abusive che contenevano pneumatici. Nel loro assieme rappresentano una superficie di circa 500 mila metri quadrati. Vuol dire 7 ettari al mese di territorio rubato all’ambiente e consegnato ai trafficanti di rifiuti.
Il problema è molto serio anche perché, come afferma Fontana, le discariche abusive sorgono su territori non degradati: a Grosseto è stato danneggiato un bosco, in Puglia una gravina, nell’area di Siracusa una zona ad alto pregio paesaggistico. E poi ci sono i roghi, tossici.
Se le attività illegali, grandi e piccole, continuano, c’è da registrare anche una controffensiva che sta diventando sempre più efficace. Nel 2011 è partita ad esempio l’inchiesta Gold Plastic che ha consentito di individuare e sequestrare 2.600 tonnellate di rifiuti pericolosi, anche pneumatici dismessi, che stavano partendo da Taranto verso il Sud Est asiatico. Sono scattate 54 ordinanze di custodia cautelare, 21 aziende sono state indagate, beni per 6 milioni di euro sono stati sequestrati.
Le azioni illegali comportano anche un danno ingente allo Stato, oltre a penalizzare gli onesti, perché perde 140 milioni di euro in entrate senza contare almeno 100 milioni di euro ogni anno per la bonifica delle aree inquinate. Si è cercato di arginare il problema con la nascita di una società consortile, Ecopneus, costituita dai principali produttori di pneumatici nel nostro Paese che ha come obiettivo il riciclo dei copertoni dismessi. L’obiettivo per il 2012 è di recuperare l’80% del prodotto per arrivare al 100% nel 2013. Saremo noi cittadini a pagare le spese di smaltimento e recupero con un contributo ambientale che comparirà nello scontrino fiscale a partire dal 7 settembre.
[Fonte: La Repubblica]
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