Geometria del mangiar sano, e già perché oggi alimentarsi con coscienza è diventata una questione di figure. Figura con gli altri, la linea; con noi stessi, la salute; con la Terra, l’impronta dei cibi.
E se sul banco degli imputati, additati a vista, salgono spesso smog, attività industriali, aerei, auto e persino i motori di ricerca, dimentichiamo spesso che è proprio aprendo il frigorifero e sedendoci ogni giorno a tavola che è il momento di fare la nostra di figura e di operare una scelta in chiave sostenibile.
Mangiare sano, tenendo conto delle linee guida della piramide alimentare, o seguendo l’altra di piramide famosa, quella della dieta mediterranea, evidentemente oggi non basta più: nella scelta dei cibi e delle diverse diete occorre tenere conto della variabile ambientale. Se ne parla nel documento “Climate Smart Food”, redatto a novembre 2009 dal SIK (the Swedish Institute for Food and Biotechnology) su incarico della Presidenza Svedese di turno dell’Unione Europea.
Le attività agricole e di allevamento sono tra le principali responsabili delle emissioni di gas ad effetto serra. E allora come orientarsi? L’impatto ambientale delle diverse categorie di alimenti è stimato in tre punti principali:
- emissioni di gas serra, carbon footprint
- utilizzo delle risorse idriche, water footprint
- uso del suolo, ecological footprint
Dall’unione della piramide alimentare con la piramide ambientale si giunge alla doppia piramide, quella proposta dal Barilla Center for Food & Nutrition riclassificando i cibi non più soltanto in funzione del loro impatto positivo sulla salute, ma rispetto al loro impatto negativo sull’ambiente. Gli alimenti a maggior impatto ambientale in alto e quelli a ridotto impatto in basso.
Niente di più semplice da leggere in fondo: gli alimenti più salutari, per i quali è consigliato un consumo maggiore, sono anche quelli con un minor impatto sull’ambiente.
In cima alla piramide tra i cibi out per l’ambiente e la salute troviamo la carne rossa, seguita a ruota dai formaggi e dal pesce. Al terzo posto troviamo la carne bianca e i dolci. In basso, a ridotto impatto ambientale e con un maggior impatto positivo sulla salute c’è la frutta, seguita da ortaggi, pane e patate. Al centro della piramide, senza infamia e senza lode, troviamo i legumi, la pasta, i biscotti, l’olio d’oliva, il latte, lo yogurt, il riso e le uova.
[Fonti: Barilla Center for Food & Nutrition; Swedish Institute for Food and Biotechnology]
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