Biocarburanti si, biocarburanti no. Questo è l’amletico dubbio che anima il dibattito scientifico sui carburanti ecologici che per imporsi come alternativa al petrolio dovranno ancora superare più di un ostacolo e molte perplessità.
L’ultima è quella che arriva da uno studio pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Conservation Biology, ad opera di un team di ricercatori della Denmark’s Nordic Agency for Development and Ecology (NORDECO).
Stando a quanto esposto dagli studiosi, le piantagioni tropicali destinate alla produzione di materie prime per biocarburante, nel momento in cui rubano terreno alle foreste, sarebbero nocive per il clima e per la biodiversità.
Mantenere le foreste pluviali intatte, infatti, è il modo migliore per combattere il cambiamento climatico rispetto alla loro sostituzione, anche se questa sostituzione può risultare utile per la produzione di carburanti puliti.
Lo studio rivela che ci vorrebbero almeno 75 anni affinchè l’uso dei biocarburanti su larga scala possa arrivare a compensare le emissioni di anidride carbonica che provocherebbe la conversione delle foreste in piantagioni. Tempo che si attesta sui 600 anni se ad essere spodestate sono le foreste che si stagliano su terreni ricchi di torbiere. D’altro canto, le piantagioni potrebbero trovare posto altrove, non necessariamente nelle foreste tropicali e questo sì che porterebbe a diminuire le emissioni di carbonio nel giro di dieci anni.
Lo studio è la più completa analisi degli effetti sul clima e la biodiversità delle piantagioni di palma nelle foreste tropicali. A partecipare alla ricerca internazionale botanici, ecologisti e ingegneri provenienti da sette nazioni. Come spiega Finn Danielsen, uno degli autori principali della ricerca:
La nostra analisi ha rilevato che ci vorrebbero dai 75 ai 93 anni prima di vedere i benefici per il clima delle piantagioni per biocarburanti ottenute dalla conversione delle foreste tropicali. Fino ad allora, ci sarà il rilascio di carbonio nell’atmosfera dovuto proprio alla deforestazione, oltre alla perdita di numerose specie animali e vegetali.
Gli scienziati richiedono dunque la definizione di norme a livello globale per la produzione sostenibile di biocarburanti. E’ infatti un paradosso che si possa pensare di produrre biocarburanti, procedendo ad una deforestazione selvaggia di aree boschive fondamentali proprio per raggiungere lo stesso scopo dei carburanti verdi: la riduzione dei gas serra nell’atmosfera.
[Fonte: World Wildlife Fund (2008, December 17). Biofuel Plantations On Tropical Forestlands Are Bad For The Climate And Biodiversity, Study Finds. ScienceDaily. Retrieved December 20, 2008, from http://www.sciencedaily.com /releases/2008/12/081201105657.htm]