Nonostante un passato di palesi violazioni ambientali e dei diritti umani in Nigeria, la Shell ha respinto in un’udienza pubblica olandese le accuse rivoltegli questa settimana sull’utilizzo di “versioni non trasparenti, inconsistenti e fuorvianti”, per quanto riguarda le cause della fuoriuscita di petrolio nel Delta del Niger.
L’udienza è stata voluta dalla commissione degli Affari economici del Parlamento olandese dopo che Amici della Terra ed Amnesty International hanno presentato una denuncia ai funzionari dei Paesi Bassi. Ian Craig, capo della Shell Exploration & Production per l’Africa sub-sahariana, ha spiegato che loro hanno delle responsabilità su ciò che sta avvenendo nel Paese, ma che non tutto ciò che accade è colpa loro.
John Ghazvinian, autore del libro “Untapped: The Scramble for Africa’s Oil” ha affermato:
Negli ultimi 50 anni tutta l’industria petrolifera nigeriana ha sofferto di una perdita di petrolio grosso modo l’equivalente di una Exxon Valdez ogni anno.
Ma la Shell afferma che la maggioranza (il 70%) del petrolio fuoriuscito è causata dagli atti di sabotaggio, anche se ha ammesso che il numero delle fuoriuscite resta “inaccettabilmente alto”. Geert Ritsema, attivista olandese degli Amici della Terra che ha parlato all’udienza parlamentare, ha detto:
Era chiaro che molti membri del Parlamento erano insoddisfatti dalle risposte. Shell non avrebbe mai agito in questo modo in Olanda. Speriamo che questo significherà l’inizio di un processo politico per creare una cornice di leggi che costringerà la Shell e le altre società ad agire responsabilmente in altri Paesi.
L’idea iniziale dell’azienda petrolifera era che, con la sua presenza, avrebbe potuto portare sviluppo economico in Nigeria, ma la corruzione impedisce di ottenere royalties e lavorare in modo adeguato. Gli sversamenti continuano, le acque non sono mai pulite, il suolo e l’aria sono inquinati, e il Delta del Niger è fortemente danneggiato. I villaggi non hanno alcun tipo di impianti di trattamento acque per eliminare gli agenti inquinanti, e così la gente beve e si lava con quell’acqua. Secondo il NY Times, la regione
per la produzione di petrolio ha sofferto di più di qualsiasi altro luogo sulla Terra.
Su una cosa però la società è stata chiara: non ha intenzione di lasciare il Paese.
[Fonte: Treehugger]
Commenti (4)