Come se non ci fossero abbastanza motivi per abbandonare il petrolio, e gli altri combustibili fossili, per passare alle rinnovabili, un rapporto proveniente dalla Cina ce ne dà uno in più. Secondo le previsioni degli analisti, entro il 2040 il colosso asiatico potrebbe arrivare a richiedere tanto petrolio quanto ne richiedono oggi gli Stati Uniti. Una situazione decisamente insostenibile per il mercato mondiale.
A parte l’incremento fenomenale delle emissioni che già oggi sono al top del mondo, c’è anche un semplice problema di quantità della materia prima. Se già oggi si calcola che il picco sia stato superato e che di petrolio ce n’è sempre meno, richiedere tanto oro nero quanto ne richiede il Paese maggior consumatore al mondo significa esaurire ancora più in fretta le risorse e far schizzare il livello dei prezzi a cifre esorbitanti.
Il rapporto, intitolato “L’ascesa della Cina e le sue implicazioni sull’energia”, è stato effettuato dall’istituto Baker che ha valutato l’incremento costante negli ultimi anni delle richieste di energia da parte dei cinesi. La situazione si potrebbe arginare temporaneamente puntando sul gas naturale, la risorsa principale, insieme al carbone, su cui l’economia cinese si è sostenuta fino a questo momento, e su cui anche gli Stati Uniti hanno dimostrato di voler puntare. Il gas è più abbondante, meno inquinante e più economico, ma è sempre fossile, e prima o poi terminerà anche questo. E poi il gas non può essere usato per tutto.
Dove maggiormente servirà il petrolio è il mercato delle auto. Nonostante il Governo cinese scoraggi l’acquisto delle automobili, attualmente si calcola che ce ne siano circa 50 milioni in tutto il Paese. Entro il 2020 l’istituto Baker calcola che queste quadruplicheranno, per arrivare a 770 milioni entro il 2040. E se le auto elettriche non saranno diventate una risorsa comune, vengono i brividi solo a pensare quanta benzina ci vorrà per alimentarle.
[Fonte: Sciencedaily]
Photo Credits | Thinkstock
Commenti (1)