I ricercatori della Purdue University hanno sviluppato una struttura che potrebbe fargli capire esattamente come il carbone e la biomassa possano essere ripartiti nei reattori, chiamati gassificatori, per trasformarli in carburante sintetico.
Uno degli obiettivi principali è quello di essere in grado di produrre una quantità significativa di carburante sintetico per il sistema di trasporto aereo degli Stati Uniti per ridurre la nostra dipendenza dal petrolio
ha spiegato Jay Gore, il presidente dell’Università Reilly e docente di Combustion Engineering alla Purdue. La ricerca è parte del lavoro per sviluppare un sistema per la generazione di grandi quantità di carburante sintetico da rifiuti agricoli, altra biomassa o carbone che sarebbero trasformati in gas, il quale a sua volta verrebbe convertito in carburante liquido.
Altri obiettivi sono di imparare a generare biossido di carbonio inferiore rispetto al normale, mantenendo però i metodi convenzionali, o in alternativa incrementare la quantità di combustibile liquido aggiungendo idrogeno nel reattore di trasformazione del carbone e biomassa.
Vogliamo dimostrare che il nostro sistema è flessibile per l’utilizzo di carbone e biomasse. L’obiettivo è quello di creare un’economia sostenibile del carburante sintetico. Il problema non è di quanto petrolio abbiamo bisogno, ma di quanta energia abbiamo bisogno
ha aggiunto Gore. I risultati pubblicati lo scorso anno hanno dimostrato che il biossido di carbonio potrebbe essere ridotto del 40% con questa tecnica. I carburanti sintetici attualmente sono miscelati con i carburanti derivati dal petrolio per il miglioramento delle prestazioni delle automobili e aeromobili. Tuttavia, sono necessarie nuove tecniche per ridurre i costi e migliorare l’efficienza dei combustibili.
Al prezzo giusto, i carburanti sintetici potrebbero sostituire i combustibili fossili in tutte le applicazioni possibili
ha concluso Gore. Chissà che dopo i biocombustibili e le tecnologie solari, questo nuovo metodo di produzione del carburante, non completamente pulito ma molto meno inquinante di quello presente oggi, non possa risolvere il problema dell’aria irrespirabile delle nostre città.
[Fonte: Sciencedaily]