L’associazione animalista Peta lancia un appello: pensateci due volte prima di andare al cinema per guardare The Lone Ranger. Secondo un annuncio ufficiale rilasciato dal portavoce dell’associazione, chiunque ami gli animali deve boicottare il film perché durante le riprese sono state compiute violenze contro i cavalli che compaiono nelle riprese. Alcuni hanno persino rischiato di morire.
The Lone Ranger è una storia ambientata nel selvaggio west dove i cavalli erano centrali nella vita quotidiana. Soltanto che in questo film, che esce oggi nelle sale italiane, i selvaggi sembrano tanto gli autori visto che gli animali sono stati maltrattati. Sul sito della Peta è comparso questo comunicato:
Durante le riprese, un cavallo è quasi annegato dopo essere stato costretto a fare il bagno nel fiume Colorado gonfio per la pioggia, ed è stato trasportato dalla corrente. Il cavallo è stato salvato solo perché una troupe era su una chiatta lungo il fiume e qualcuno è stato in grado di gettare un laccio intorno la testa dell’animale e tirare il cavallo a terra. Fare un film con i cavalli può essere pericoloso, anche per gli esseri umani. Durante le riprese di un’altra scena, Depp cadde da cavallo e viene calpestato.
Ma l’associazione se la prende anche con Johnny Depp, la star del film, che proprio qualche mese fa annunciò di essere diventato vegano. Ma come, dicono loro, ti batti per non uccidere gli animali, e poi giri un film in cui rischiano di morire? Purtroppo questo non è il primo episodio e di certo non sarà l’ultimo della sua specie. Proprio qualche settimana fa la serie televisiva Luck è stata chiusa in seguito alle pressioni degli animalisti proprio perché durante le riprese erano stati uccisi tre cavalli.
Ma com’è possibile che accada questo? Dopotutto i cavalli per secoli hanno convissuto pacificamente con gli esseri umani. La spiegazione la fornisce sempre la Peta, affermando che anche se i cavalli sono addestrati, non lo sono gli addetti ai lavori del cinema che con il loro comportamento mettono a disagio l’animale, lo innervosiscono e lo spaventano, portandolo a compiere comportamenti che mettono in pericolo la sua salute e quella di chi gli sta intorno. Per questo l’associazione chiede che in futuro si sfruttino meglio le tecnologie di ultima generazione e le scene a cavallo e con altri animali vengano realizzate tutte al computer.
[Fonte: Peta]
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