La messa al bando dei pesticidi contenenti neocotinoidi per due anni decisa dall’Unione Europea si sperava potesse fare scuola ed essere presa ad esempio da tutti gli altri Paesi. Purtroppo ci sbagliavamo. Primo fra tutti gli Stati Uniti dove le api stanno scomparendo esattamente come stanno scomparendo nel Vecchio Continente. Un panel di esperti del Ministero delle Politiche Agricole e dell’Agenzia per la Protezione Ambientale è stato così chiamato a studiare il fenomeno e decidere eventualmente se prendere gli stessi provvedimenti europei, ma la risposta è stata: “no, non serve”.
Secondo questi esperti infatti, è vero che gli Stati Uniti vedono, anno dopo anno, un calo nella presenza della api. Ma è vero pure che i motivi che stanno alla base di questa estinzione non sono gli stessi che ci sono in Europa. Secondo gli esperti infatti ad uccidere le api sarebbe un acaro parassita, ma anche virus e batteri, più un’altra serie di motivazioni tra le quali la parola “pesticidi” compare soltanto nelle ultime posizioni.
Inoltre, continuano i ricercatori non è chiaro se si possa attribuire soltanto ad una classe specifica di pesticidi il declino delle api, e quindi meglio lasciare tutto così com’è. Inutile dire che questa decisione ha fatto infuriare gli ambientalisti. Speravano che questa fosse l’occasione giusta per dire basta a tutti questi veleni, ed invece è stata soltanto un’inutile perdita di tempo.
Non è chiaro, in base alle ricerche in corso, se l’esposizione ai pesticidi sia un fattore importante associato al calo della salute delle api statunitensi in generale o riguarda specificamente la produzione di miele o l’impollinazione. È chiaro, tuttavia, che in alcuni casi le colonie di api possono essere gravemente danneggiate dall’esposizione ad alte dosi di insetticidi quando questi composti sono utilizzati su colture, o tramite utilizzi sui fiori in zone adiacenti alle colture che sono attraenti per le api.
Insomma, la ricerca ha dato risultati esattamente contrari a quelli europei. Dice infatti che gli insetticidi possono avere una qualche incidenza sulle api mentre i pesticidi no. Ci chiediamo se per stilare un tale rapporto non abbiano ricevuto qualche tipo di pressione da parte delle lobby del settore. In favore delle tesi europee infatti si era schierata anche l’associazione Xerces, attivista per la conservazione degli invertebrati, secondo cui il bando ai neocotinoidi sarebbe stato molto vantaggioso per gli Stati Uniti dato che l’effetto di queste sostanze sulle api è indubbio e condiviso da tutto il mondo scientifico, e nemmeno loro si riescono a spiegare come abbiano fatto gli scienziati a non accorgersene.
[Fonte: the Guardian]
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arianna 1 Giugno 2013 il 3:25 am
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