Un nuovo rapporto del Ministero della Salute analizza la presenza di pesticidi e fitosanitari nei prodotti alimentari. Parte del documento analizza la situazione dei prodotti destinati all'infanzia.
Un sistema alimentare che conferma l’attenzione alla qualità, ma anche una rete di controlli che nel complesso si rivela efficace nel tutelare la salute ed i diritti dei consumatori. Potremmo riassumere in questo modo i risultati del rapporto “Controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari negli alimenti” relativo al 2014 e redatto dalla Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione (DGISAN) del Ministero della Salute. Nei quasi 9 mila campioni analizzati la presenza di residui di trattamenti fitosanitari (tra cui rientrano anche i pesticidi) è risultata nei limiti di legge nella stragrande maggioranza dei casi con poche e limitate eccezioni.
I numeri dei controlli
Con un Decreto Ministeriale del 23 dicembre 1992 l’Italia a istituito in maniera organica un piano nazionale per il controllo dei residui di prodotti fitosanitari negli alimenti di origine vegetale. Il rapporto annuale del DGISAN rappresenta in questo senso un documento consuntivo che illustra l’insieme dei risultati ottenuti. Sono monitorati dal progetto i prodotti dell’ortofrutta, i cereali ed alcuni prodotti trasformati come l’olio ed il vino molto diffusi nella dieta mediterranea. In aggiunta a queste categorie di prodotto sono stati progressivamente aggiunti anche controlli sui così detti ‘baby food’ (prodotti alimentari per l’infanzia) e su un campione esteso di altri prodotti in cui rientrano ad esempio alimenti trasformati, miele, caffè, uova, latte e carni.
L’analisi dei campioni è affidata ad una rete di laboratori autorizzati distribuiti tra Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA), Laboratori di Sanità Pubblica (LSP), Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZS) e Laboratori Nazionali.
Per il 2014 il rapporto ha analizzato alla ricerca di residui di pesticidi e più in generale di fitosanitari un totale di 8946 campioni tra frutta, ortaggi, cereali, olio, vino, baby food, e altri prodotti. Il dato sicuramente incoraggiante è che a fronte di questa mole di dati solo 29 campioni hanno evidenziato una presenza di residui superiore ai livelli di legge. In base a queste cifre le irregolarità rilevate sono limitate allo 0,3% del totale.
Pesticidi, poche irregolarità in frutta ed ortaggi
Come accennato il progetto di monitoraggio dei residui di prodotti fitosanitari è stato pensato soprattutto per i prodotti diretti dell’agricoltura. Su quasi 9 mila campioni infatti più della metà riguardano frutta ed ortaggi ed un’altra quota significativa riguarda i cereali. Questi prodotti destinati all’alimentazione sono infatti quelli in cui più diretto è il legame tra correttezza dei trattamenti effettuati e bassa presenza di residui nel prodotto finale. Vediamo quindi più in dettaglio qualche cifra del rapporto.
Per quanto riguarda la frutta sono stati analizzati 3.087 campioni. Di questi in 1.326 casi (42,9%) non sono stati rilevati residui di pesticidi e fitosantiri. In 1.753 campioni invece (56,8%) è stata rilevata la presenza di residui ma su livelli inferiori ai limiti di legge. Solo in 8 campioni (0,3%) infine è stata rilevata una presenza di residui superiore ai limiti normativi.
Per gli ortaggi sono stati presi in considerazione 2.614 campioni di cui 1.898 (72,6%) sono risultati privi di residui. Sono stati invece 697 (26,7%) i campioni con residui sotto ai limiti di legge. Solo 19 (0,7%) infine i casi di prodotti con residui al di sopra dei limiti fissati dalla legge.
Considerando congiuntamente i 5701 campioni orto-frutticoli, sono stati rilevati solo 27 casi irregolari pari allo 0,5% del totale. Il dato è in ulteriore miglioramento rispetto ai valori del 2013 (0,8% di irregolarità) e se raffrontato al 2,3% di irregolarità del 1995 mostra chiaramente i progressi fatti negli ultimi venti anni. Il dato italiano si colloca inoltre stabilmente al di sotto della media europea.
Altro dato che è interessante sottolineare è che in più della metà dei campioni orto-frutticoli (3224 pari al 56,5%) non sono stati individuati residui di pesticidi. Nei rimanenti 2450 campioni, pari al 43,0% infine la presenza di residui è risultata inferiore ai limiti di legge.
I risultati per cereali ed gli altri prodotti
Dopo frutta ed ortaggi sono i cereali la tipologia di prodotto agricolo più monitorato. Nel 2014 sono stati analizzati in totale 561 campioni, nessuno dei quali è risultato irregolare. Anzi in quasi nove campioni su dieci (491, 87,5%) non è stata rilevata la presenza di pesticidi e fitosanitari in genere. Nei restanti 70 campioni pari al 12,5% del totale i residui rilevati sono risultati inferiori ai limiti.
Una situazione simile si ripresenta anche per i 298 campioni di olio esaminati. 271 campioni pari al 90,9% del totale sono risultati privi di residui mentre nei 27 campioni rimanenti (9,1%) i residui sono risultati inferiori ai limiti di legge. Anche in questo caso nessun campione irregolare.
Molto positiva è anche la situazione del vino, prodotto d’eccellenza che occupa una posizione cruciale anche nelle esportazioni. In questo caso sono stati analizzati in totale 680 campioni, nessuno dei quali è risultato irregolare. In 377 casi (55,4%) non sono stati rilevati residui di pesticidi e nei rimanenti 303 casi (44,6%) i residui rilevati rientrano nei limiti di legge.
Nel delicato settori dei ‘baby food’ si registrano statisticamente i risultati migliori. Dei 102 campioni esaminati 101 sono risultati privi di residui e nell’unico caso rimanente i residui rilevati si sono collocati al di sotto dei limiti.
Un quadro rassicurante arriva infine anche dalla categoria ‘Altri prodotti’ che come accennato estende l’analisi dei residui ad un complesso di prodotti di ampio consumo. Dei 1.604 campioni esaminati solo 2 (0,1%) hanno evidenziato residui al di sopra dei limiti di legge. In 1.396 casi pari all’87,0% del totale non sono stati rilevati residui di pesticidi o fotosanitari mentre nei rimanenti 206 casi (12,9%) i residui rilevati sono risultati al di sotto dei limiti normativi.
Ricordiamo infine che il rapporto integrale può essere scaricato da questa pagina del sito del Ministero della Salute.
Jerold 1 Marzo 2017 il 3:06 am
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