Pessimi report sulla qualità dell’aria qui in Italia nel 2025

Un report della Commissione Ue e Agenzia europea per l’ambiente ha evidenziato come la qualità dell’aria sia inferiore agli standard stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità in molti paesi che fanno parte dell’Unione Europea. A preoccupare maggiormente sono gli stati dell’Italia e della Polonia, con anziani e bambini che risultano essere quelli più colpiti da questo inquinamento atmosferico.

qualità dell'aria
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Gli ultimi report sulla qualità dell’aria in Italia

La situazione dell’aria in Italia e Polonia è quindi alquanto preoccupante, tra l’altro le regioni più inquinate coincidono spazialmente con le regioni più povere dell’Europa orientale. All’interno di questo report c’è una nota in cui la Commissione Ue ha sottolineato come le politiche dell’Ue abbiano sicuramente contribuito alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, soprattutto dell’uso di pesticidi e di rifiuti di plastica in mare, ma purtroppo i livelli di inquinamento continuano ad essere ancora troppo elevati.

Tra le cause ritroviamo il rumore nocivo, le emissioni di microplastiche nell’ambiente, l’inquinamento da nutrienti e chiaramente la produzione di rifiuti. Questo lascia intendere come sia necessario un passo ancora più importante da parte dell’Ue per riuscire a raggiungere quegli obiettivi prefissati di riduzione dell’inquinamento previsti per il 2030.

Approfondendo la questo della qualità dell’aria in Italia, è emerso che solo cinque regioni rispettano i livelli Ue. Si tratta nello specifico di Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata e Valle d’Aosta che si ritrovano sotto il valore limite annuale di concentrazione di particolato fine (Pm2,5), ovvero 10 µg/mü come media annua. Per quanto riguarda invece le altre regioni d’Italia, tutte si trovano al di sopra di questo limite Ue stabilito per la qualità dell’aria.

Qui infatti ritroviamo Veneto (56,65% in più), Lombardia (55,45%) e Piemonte (43,43%) a guidare la classifica. Le altre regioni sopra la media annua dell’Ue sono Emilia Romagna (32,77% sopra il limite Ue), Lazio (19,31%), Friuli Venezia Giulia (17,14%), Campania (16,24%), Puglia (11,13%), Trento (10,75%), Umbria (9,26%), Toscana (8,53%), Abruzzo (7,25%), Marche (6,18%), Molise (2,9%) e Bolzano (1,24%).

Situazione quindi davvero critica e che bisogna necessariamente tenere sotto controllo per garantire un cambio di rotta importante. Tra l’altro l’inquinamento ha un forte impatto anche sull’economia, sono infatti fino a 2000 euro di danni a persona nell’Unione Europea. I rischi ambientali saranno, nei prossimi anni, le minacce più gravi per il Pianeta e l’inquinamento è quello che senza dubbio incide maggiormente sulla salute dell’uomo.

Un dato da tenere in considerazione, da questo punto di vista, è che l’inquinamento si ritrova a causare circa 250mila morti premature ogni anno nell’Ue e il 17% dei tumori polmonari mortali è correlato all’inquinamento atmosferico. Bisogna quindi agire il prima possibile per provare a cambiare le cose.

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