Pare che il richiamo del Nord sia irresistibile anche per i pesci. Per ragioni differenti da quelle degli uomini, ovviamente. Scontato dirlo, visto che ormai è responsabile di numerosi danni, ma la colpa è ancora una volta del riscaldamento globale. I mutamenti climatici in corso porteranno la metà dei pesci a Sud a spostarsi nei mari nordici, lasciando semi-vuote le reti da pesca delle popolazioni meridionali del Pianeta.
E’ quanto previsto da un recente studio, effettuato da un gruppo di ricercatori dell’università della East Anglia in Gran Bretagna, coordinato da William Cheung. La ricerca, diffusa dalla rivista Fish and Fisheries, ha dedotto questi dati a dir poco allarmanti, utilizzando un modello climatico di previsione al computer, e simulando, all’andamento attuale, la temperatura delle acque e le condizioni in cui verserà il pianeta nel 2050. Secondo quanto si evince dai risultati dello studio, i pesci migreranno in massa verso Nord, per effetto del surriscaldamento eccessivo dei mari del Sud.
Esattamente i biologi hanno previsto che ogni dieci anni, la fauna ittica si sposterà di quaranta chilometri verso il settentrione. Ma quali sarebbero le conseguenze di un simile esodo di massa? Alcune sono abbastanza evidenti: i pescatori dei mari tropicali e sub-tropicali avrebbero difficoltà a trovare di che pescare e di che sostentare le popolazioni locali. D’altra parte, con grande gioia dei pescatori del Nord, le loro reti si riempiranno dei pesci immigrati. Ma una contentezza di breve durata anche per loro. Un simile spostamento di pesci nelle acque del Nord sconvolgerebbe irreparabilmente gli ecosistemi marini, con conseguenze irreversibili e gravissime e l’estinzione di numerose specie marine. Mette in guardia William Cheung:
E’ necessario agire ora per evitare danni irreversibili all’ecosistema marino e alla nostra società.
Le specie attese dagli studiosi nell’Oceano Atlantico sarebbero circa 1.066. Un esodo di massa che se si realizzasse sconvolgerebbe per sempre gli equilibri marini di tutto il mondo.
[Fonte: Ansa Ambiente]
maria frassetti 2 Aprile 2010 il 12:06 pm
la migrazione…necessaria!