Sebbene facilmente identificabile dal naso lungo e dentato, il pesce sega è un animale sfuggente e poco conosciuto dai più, che vive nei fiumi tropicali in diverse parti del mondo. Oggi se ne parla perché si scopre essere fortemente in pericolo sotto la continua minaccia del bracconaggio. Il motivo non è solo per la sua carne, ma le catture accidentali dovute alla pesca commerciale.
Jeremy Wade, pescatore estremo, biologo e conduttore del programma televisivo Monsters Animal Planet’s River, si è recato in Australia, uno dei pochi luoghi al mondo che ha ancora un notevole popolazione di pesci sega, per saperne di più. La loro caratteristica potrebbe essere la loro condanna a morte, dato che il naso che dà al pesce sega il suo nome è soggetto ad aggrovigliamenti nelle reti dei pescatori.
Inoltre, le pinne del pesce sono molto apprezzate per la zuppa in Asia, mentre altre parti vengono vendute come ingredienti nella medicina tradizionale cinese che già sta massacrando tigri ed elefanti. Il pesce sega, come se non bastasse, è considerato un lusso negli acquari di tutto il mondo, nonostante il suo mantenimento, ed ancor di più l’accoppiamento, siano molto complicati. Ad oggi, solo un pesce sega è nato in cattività. Gli scienziati ritengono che questo avviene perché si conosce molto poco del ciclo di vita dell’animale e, probabilmente, la vita in acquario toglie alcune caratteristiche vitali che può trovare solo nel suo habitat naturale.
Il monitoraggio del pesce in uno dei suoi pochi habitat naturali può ancora aiutare a rispondere ad alcune di queste domande, ed è l’impresa che Wade si è promesso di portare a compimento, anche perché sono rimaste davvero poche speranze di salvare, sul lungo termine, questo pesce così curioso.
Pesca sostenibile: cos’è e perché ne abbiamo così bisogno
Pesca illegale, il dossier di Legambiente, LAV e Marevivo mappa la malapesca italiana
Tasse licenza di pesca: a Torino esonero per i dilettanti over 65
[Fonte: Treehugger]
