Gli oleodotti presentano nuovamente il conto. Proprio come avvenuto qualche mese fa negli Stati Uniti dove una rottura nell’oleodotto inondò un paesino di petrolio e bitume. Solo che stavolta la vicenda non è accaduta a centinaia di migliaia di chilometri di distanza, ma in Italia, a Gela, in Sicilia. L’impianto è quello di Topping, di proprietà dell’Eni, e per fortuna è stato immediatamente individuato, facendo scattare l’emergenza ambientale.
Non è detto però che si faccia in tempo ad evitare il disastro. In pratica una rottura nella tubazione ha permesso a decine di litri di greggio (si calcola almeno una tonnellata) di finire in un canale di scolo che serve diverse fabbriche della zona per poter raffreddare i propri impianti. Questo canale ha il suo termine nel fiume che porta lo stesso nome della città, il quale a sua volta sfocia in mare. Diventa evidente che, se non si agisce in tempo, si rischia di creare una sorta di marea nera in Sicilia.
Immediatamente è intervenuta la capitaneria di porto che con un sistema di idrovore e panne galleggianti ha limitato il diffondersi della chiazza nera e per ora sembra sia riuscita ad evitare che finisca tutto in mare. Adesso la struttura è posta sotto sequestro perché la magistratura deve cercare di capire quale sia stata la causa, e quindi di chi siano le responsabilità, dell’accaduto. Ma dalle prime informazioni che arrivano sembra che ci sia stato un problema tecnico, un malfunzionamento di un congegno che ha portato alla rottura della tubazione.
Anche se per la gran parte la vicenda sembra sia stata già risolta, resta la preoccupazione perché non è la prima volta che accade un avvenimento simile. Anche in passato più volte ci sono stati allarmi ambientali, tanto che il Governatore Crocetta aveva già istituito degli organismi preposti ad aumentare il livello di sicurezza ambientale. Ed infatti proprio questa preparazione ha permesso di evitare che il disastro assumesse dimensioni maggiori. Ma diventa evidente che con il petrolio non serve adoperarsi per evitare il disastro, ma bisogna solo imparare ad arginarlo perché si sa che prima o poi accadrà.
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