Quella di non mangiare carne è una scelta comune a sei milioni di italiani. Che sia per ragioni legate alla salute piuttosto che per questioni di etica, o per entrambe, i vegetariani sono in costante aumento e in molti tra quanti hanno optato per questo modello alimentare si dichiarano fermamente convinti che il consumo di carne in un sistema altamente industrializzato come quello moderno non sia più sostenibile. Tutt’altro, dal momento che gli allevamenti di bestiame con la loro ingente ed irrefrenabile quantità di deiezioni vengono annoverati tra i primi imputati del riscaldamento terrestre, per non parlare degli altri, non meno ingenti, danni che provocano all’ambiente: si pensi all’inquinamento dell’aria e dell’acqua, alla distruzione delle foreste che certamente sono problemi ambientali non trascurabili.
Inoltre la continua richiesta di carne del mondo industrializzato alimenterebbe, per i vegetariani, una sorta di circolo vizioso per il quale non si può produrne così grandi quantitativi senza necessariamente abbassare la qualità del prodotto con quanto ne consegue per i rischi sulla salute pubblica.
Cinque buone ragioni per diventare vegetariani ce le dà l’oncologo di fama internazionale Umberto Veronesi, che ha fatto parlare di sé in queste ultime settimane per ben altre vicende legate al nucleare e alla sua nomina a presidente dell’agenzia per la sicurezza. Vediamole:
- diminuire i fattori di rischio legati all’insorgenza di cancro
- aumentare la qualità e la durata della vita, vivendo sani e più a lungo
- rispettare l’ambiente
- evitare la tortura ed il massacro degli animali condotti al macello
- contribuire alla diminuzione degli squilibri alimentari presenti tutt’oggi nel mondo
A favore dei vegetariani si batte da anni la LAV, Lega Antivivisezione, affinché nelle mense sia scolastiche che aziendali siano previsti menu dedicati a chi non mangia carne, nel rispetto di una scelta di vita che andrebbe sicuramente incoraggiata visti i benefici immensi per la salute umana e per quella del pianeta.
Per l’associazione
facilitare la scelta vegetariana è anche un atto di civiltà e di rispetto per l’ambiente, considerato che un pasto vegetariano fa risparmiare quasi 2 kg CO2eq rispetto ad uno con carne.
[Fonte: Adnkronos]
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