Lo smog in alcune città cinesi ha raggiunto da tempo un livello che si potrebbe definire spaventoso. A Pechino sempre più spesso arriva ad oscurare il sole e ieri si è registrato un nuovo record di polveri sottili. Un livello talmente alto che le autorità hanno consigliato agli abitanti di non uscire di casa.
Spesso, in merito a nuove sorprendenti invenzioni tecnologiche si usa dire che “la fantascienza è realtà”. A Pechino verrebbe da dire che la fantascienza più tetra diviene spesso realtà: il livello di inquinamento atmosferico giunge sempre più spesso a oscurare il sole e nella giornata di ieri il livello di polveri sottili PM2,5 ha toccato quota 700 microgrammi per metro cubo, un valore talmente elevato da essere circa 14 volte superiore alla quantità soglia per evitare danni alla salute umana. Data questa incredibile concentrazione di smog le autorità di Pechino hanno deciso di diramare un invito del tutto particolare agli abitanti: quello di restare a casa. Poiché l’aria in città, ieri, era davvero troppo velenosa.
E va inoltre detto che la stima di Pm2,5 pari a 700 microgrammi per metro cubo è la stima delle autorità cinesi: da lungo tempo l’ambasciata americana propone le proprie rilevazioni polemizzando con le autorità cittadine (che a loro volta polemizzano con l’ambasciata). Secondo le analisi statunitensi la concentrazione di polveri sottili PM2,5 ieri è giunta a toccare addirittura gli 845 microgrammi per metrocubo. Un altro paio di dati possono rendere l’idea di quanto incredibilmente drammatica sia la situazione a Pechino: in primo luogo molte stazioni di controllo non hanno strumenti tarati per raggiungere simili livelli di PM2,5, tanto che si sono tutte fermate a 500 microgrammi per metrocubo. In secondo luogo lo smog si è rivelato talmente denso, ieri a Pechino, da creare seri disagi sulle strade a causa della scarsa visibilità.
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