Nel mondo Occidentale gli edifici storici sono in grave pericolo: l’efficienza energetica dei cosiddetti “antichi” è solo una favoletta, quando in realtà, la maggior parte degli edifici possono essere isolati, chiusi e portati fino ad un livello molto più alto di efficienza, sfruttando anche quei concetti architettonici di una volta, che oggi per la fretta di costruire interi palazzi in una notte, non si osservano più.
Ecco perché questa casa a schiera vittoriana a ovest di Londra è così interessante, i costruttori non solo stanno facendo una ristrutturazione, ma la stanno rifacendo in stile “Passivhaus“, o meglio, casa passiva. Lo standard Passivhaus è difficile da incontrare oggi (si spera non lo sia più tra qualche anno), ma richiede tantissimo isolamento, infiltrazioni d’aria molto basse e una forma compatta. Le vecchie case spesso soddisfano quasi tutti questi requisiti, tranne che il solito punto dolente delle fughe d’aria.
Tom Pakenham ha
tentato di convertire i mattoni bucherellati e freddi di una casa vittoriana in quelli di una casa accogliente, efficiente e bella per il 21esimo secolo.
Per stessa ammissione sua e dei suoi collaboratori, sperano di dimostrare che le
case a bassa-energia non solo sono molto più comodi spazi abitativi rispetto a vecchi in cui viviamo adesso, ma non devono nemmeno essere visti come dei bunker nucleari.
C’è molto di più del solo isolamento in questa casa: infatti non potevano mancare il solare termico, solare fotovoltaico, (tutti accuratamente integrati nel tetto di ardesia), il tetto verde, tubi a terra per il preriscaldamento e preraffreddamento dell’aria e la raccolta dell’acqua piovana.
Mantenere il carattere storico significa isolare la facciata anteriore dall’interno, con 130 mm di isolamento ad alta efficienza, lasciando inalterato l’esterno, per farli mantenere l’aspetto storico. Ma c’è un altro problema risolto con l’isolamento interno di questa portata: la perdita di calore attraverso le pareti esterne sarà virtualmente eliminato.
Lo standard Passivhaus è difficile da raggiungere, ma è un obiettivo importante per il futuro dell’efficienza energetica, dato che consente l’utilizzo di meno di un decimo dell’energia di una casa tipica per il riscaldamento e raffreddamento. Ma la tecnica si evolverà, e chissà che le nostre case tra qualche decennio non verranno considerate obsolete, come sono quelle vittoriane oggi per noi.
Fonte: [Treehugger]
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