Chi abita in città di mare sa che non c’è nulla di più romantico di una passeggiata sul lungomare. Tra un pò questo sarà un lusso che potranno permettersi in pochi. I lungomari italiani stanno scomparendo. E’ questa la denuncia dei Verdi, che hanno presentato uno studio in cui si sostiene che gli stabilimenti balneari, ma anche alberghi, case private e abitazioni abusive, stanno pian piano mangiando le coste italiane, riducendole drasticamente.
Secondo i dati Unep (Programma Ambientale delle Nazioni Unite) l’intero bacino mediterraneo ha il 40% delle coste occupato da costruzioni, tra legali e abusive; l’Italia però detiene il solito record negativo: le coste occupate sono il 60%. I dati fanno rabbrividire: in Liguria su 135 km di costa, sono liberi solo 19 km; in Emilia Romagna sono liberi 24 km su 104, la costiera amalfitana ha visto scomparire quasi completamente la costa libera, cosa che è già avvenuta nella spiaggia di Mondello e di Fregene. Nel Lazio la situazione è critica: l’85% della costa di Ostia è occupato da stabilimenti balneari, e a Torvaianica ci sono ben 8 km di costa occupata da cemento, che non danno accesso al mare fisicamente, ma anche solo con la vista, dato che da quel tratto il mare è completamente sparito.
In controtendenza solo Puglia e Sardegna, che hanno il 70% del mare ancora accessibile, ma per il resto, per dirla con le parole di Angelo Bonelli che ha seguito questo studio, stiamo passando dal lungomare al lungomuro, e ciò diventa anche illegale, perchè nega l’accesso libero al mare, che è un diritto inviolabile dell’uomo.