Nucleare: Greenpeace oggi in azione davanti al Parlamento per sottolineare quanto sia cruciale non lasciarsi derubare del diritto ad esprimersi sui temi della politica energetica italiana per mezzo del referendum.
“Furto di Referendum. Sul nucleare si deve votare” questo il messaggio inequivocabile srotolato dagli attivisti a Roma. Non a caso in questa data. Oggi infatti la Camera era chiamata a discutere il già tanto discusso decreto Omnibus che dovrebbe chiarire se il quesito sul nucleare il 12 e 13 giugno prossimi ci sarà o meno.
Un altro striscione aperto dai pacifisti verdi recava la scritta: I pazzi siete voi. Il nucleare non è il nostro futuro. I cartelli esposti sono stati creati proprio dai ragazzi rinchiusi nel rifugio atomico che stanno simulando quanto avverrebbe in caso di disastro nucleare: finestre sigillate, segregazione totale, niente frutta e verdure fresche. Ai quattro che hanno intrapreso la clausura dimostrativa si sono aggiunti in itinere altri tre ragazzi, tutti non usciranno fin quando il rischio di ritornare al nucleare in Italia non verrà scongiurato.
I ragazzi denunciano, oltre alla mancanza di democrazia, anche il silenzio mediatico degli organi d’informazione tradizionali, leggi tv pubblica, sui referendum e ricordano che lo stesso Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha invitato la RAI a rispettare le norme previste per informare i cittadini su quesiti e partecipazione al voto. Un appello che è rimasto pressoché inascoltato.
L’azione dimostrativa di Greenpeace al Parlamento di oggi, ad ogni modo, si è conclusa con il sequestro degli striscioni da parte delle Forze dell’Ordine, gli attivisti sono stati allontanati dall’area e quattro di loro sono stati trattenuti in Commissariato.
Appena qualche giorno fa, l’associazione era riuscita dove nessun altro mai, raggiungendo con un camion-gru la famosa terrazza da cui si affacciava Benito Mussolini, a Palazzo Venezia, ed esponendo uno striscione inequivocabile che affiancava il ritorno al nucleare all’imposizione di un dittatore.
Ricerche correlate:
[Fonte, Foto e video: Greenpeace]