RePalNet, ovvero Reused Pallet Network, è il primo network italiano di aziende organizzate per il riuso dei bancali: perché, difatti, smaltire inutilmente i tantissimi pallet che le aziende ricevono con le loro materie prime, anziché riutilizzarli? Per sopperire al bisogno arriva quindi RePalNet: ecco come funziona.
Il network per il riuso dei pallet RePalNet si basa su un “magazzino virtuale condiviso” che viene gestito da un sistema informatico ed entro cui possono incontrarsi aziende per il recupero del pallet usato, aziende dedicate al trasporto oppure alla logistica, aziende manifatturiere che di tali pallet fanno uso, che li ricevono assieme alle materie prime che acquistano o li spediscono assieme alle merci vendute.
Chi ci guadagna da questo network? Tutti, ambiente in primis, dato che si riduce la quantità di pallet da smaltire. D’altronde come è noto se il riciclo è green, il riuso lo è ancora di più. Ma ci guadagnano anche le aziende che recuperano i pallet, le aziende di trasporto per le nuove opportunità che possono cogliere, e anche le aziende manufatturiere che di questi pallet fanno uso in quanto risparmiano tanto sugli acquisti tanto sugli oneri collegati allo smaltimento.
Si tratta di un’idea brillante che si deve ai titolari di Friul Pallet, Franco e Tiziano Petrigh, con cui hanno collaborato degli studenti friuliani. Il progetto si è anche aggiudicato il premio Start Cup, e sembra avere tutte le carte in regola per essere vincente: è un bene per l’ambiente ed è un bene anche sotto il profilo economico per i vari soggetti interessati. Repalnet ha anche brevettato un sistema di codifica e classificazione dei pallet non standard (dato che ne esistono di innumerevoli tipi e dimensioni). Tutti gli interessati e i curiosi possono saperne di più collegandosi al sito ufficiale del network per il riuso del pallet, Repalnet.eu.
Photo credits | Reused Pallet Network