La situazione della città di Palermo, ma in generale quella di tutta la Sicilia, è molto preoccupante, e forse anche più grave di quella di Napoli di qualche anno fa. Ma la differenza con la situazione campana è che la Sicilia è governata da 7 anni dalla destra, e per questo i giornali, e soprattutto le telecamere delle televisioni, fanno finta che tutto va bene.
E’ questo, in sintesi, il grido d’allarme di Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, il quale a sua volta riprende l’allarme lanciato dall’Amia, l’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti a Palermo, e che ormai è vicina al collasso. La situazione più critica è quella della discarica di Bellolampo, dove sono stoccate ad oggi circa 100 mila tonnellate di percolato, una sostanza altamente nociva, nota per la sua forte capacità di inquinare le falde acquifere.
Qui i materiali tossici continuano ad accumularsi ogni giorno senza possibilità di liberarsene, e la dimostrazione sta nel fatto che la quantità di percolato si è decuplicata nell’arco di un solo anno. Il motivo per cui tutto ciò accade è strettamente politico, ed è attribuibile al piano di incenerimento voluto da Cuffaro (nessuna raccolta differenziata o altro metodo per il recupero dei rifiuti, ma l’unica soluzione era sempre quella di bruciarli), che non è stato assolutamente toccato dalla nuova giunta Lombardo.
E così, come era anche ovvio aspettarsi, talmente si è accumulata immondizia che, secondo una denuncia di Legambiente, parte di questo percolato è già fuoriuscita e sta cominciando ad inquinare la zona limitrofa alla discarica.
Sono evidenti le responsabilità storiche nella politica regionale dei rifiuti. Ci sono forti interessi politici di parte che impediscono all’emergenza di occupare le prime pagine. Il centrodestra che governa la Regione da sette anni consecutivi ha trasformato l’Amia in un carrozzone clientelare fino a portarla al fallimento. Un disastro frutto della totale incapacità gestionale di una società ormai in amministrazione controllata, e dei gravissimi errori venuti alla luce con la progettazione la realizzazione dell’ampliamento della discarica di Bellolampo attuati dalla stessa Amia
ha aggiunto il presidente di Legambiente Sicilia, Mimmo Fontana. Per risolvere la situazione è intervenuta anche la Corte di Giustizia Europea che qualcosa ha finalmente cambiato. Un nuovo piano è oggi allo studio, e la Regione Sicilia ha già impiegato 12 milioni di euro per sostenerlo, ma il vero problema rimane come al solito il clientelismo, in quanto se si lascia la gestione sempre alle stesse persone che hanno portato la situazione al limite del disastro ambientale, è facile che alla fine nulla si risolva.
Fonte: [Ansa]
Nexso 13 Giugno 2010 il 12:47 am
Io ho pubblicato le foto su YouReporter tempo fa: http://www.youreporter.it/foto_Campane_ecologiche_stracolme_2
Ma tutt’ora non è cambiato NULLA.
Paola Pagliaro 13 Giugno 2010 il 8:10 am
incredibile far vivere i cittadini sommersi dai rifiuti!