Più parchi eolici costruiamo, più la rete elettrica sarà alimentata da energia pulita. Un principio che non fa una piega, se non fosse per il particolare problema dell’energia eolica: c’è bisogno di tanto spazio per installare pale e turbine.
Una soluzione però potrebbe arrivare da Oltreoceano: e se sfruttassimo le strutture che già esistono? I ripetitori dei telefoni cellulari, ormai presenti dappertutto, sembrano delle torri eoliche senza pale. Esse permettono una trasmissione a lunga distanza e l’interconnessione tra reti regionali, abbattendo i costi di costruzione. Inoltre sono già esposte al vento, dato che di solito si trovano in posti in cui non ci sono abitazioni.
Il provider Onsemble sta lavorando su quest’idea. La società ha installato i suoi sensori per rilevare la disponibilità del vento sulle torri dei ripetitori per cellulari ad 80-120 metri dal suolo, ed usando in tempo reale i dati provenienti dai sensori inseriti nel suo algoritmo, ha ottenuto dei modelli di comportamento del vento che permettono di affermare che molte delle aree in cui è stato testato possono essere utilizzate dagli operatori dei parchi eolici per l’installazione di una rete che fornisce energia elettrica.
La rete installata oggi negli Usa comprende 100 centri-sensore, posizionati strategicamente vicino ai parchi eolici in tutto il Texas, e fornisce i dati al Consiglio sull’affidabilità elettrica del Texas (ERCOT), che gestisce la rete elettrica per circa il 75% dello Stato.
Questo è un ottimo modo per utilizzare qualcosa che è già presente, una sorta di “riciclo intelligente”, e se quest’idea può contribuire all’installazione dei parchi eolici e centrali più produttive, tutto questo avrà una serie di conseguenze positive: maggiore convenienza nell’installazione di impianti eolici perché una parte della struttura è già in piedi, aumento dell’energia rinnovabile nella rete elettrica, abbattimento dei costi al consumo da questa fonte, aumento della convenienza, da parte degli operatori di telefonia, ad installare i ripetitori e, perché no, miglioramento anche del segnale dei cellulari dovuto all’aumento delle strutture.
[Fonte: Treehugger]
Commenti (2)