Ennesimo record in un 2016 che sembra ormai solidamente impostato per diventare uno degli anni più caldi della storia. Anche a luglio il progetto GISS della NASA ha rilevato una elevata anomalia termica su scala globale ritoccando al rialzo i valori limite già toccati nel 2015. Riscaldamento globale ed azioni transitorie sul clima del pianeta sommano ormai da molti mesi i relativi effetti generando una situazione tra le più anomale e caratteristiche da quando esistono dati sistematici e diffusi sulla temperatura.
Goletta Verde 2016, bilancio in chiaroscuro per i mari italiani
Goletta Verde è una iniziativa ormai storica di Legambiente che ogni anno percorre i mari italiani per valutarne lo stato di salute ed il livello di tutela. Un progetto di raccolta sistematica ed organizzata di dati ed evidenze che ha nel tempo acquisito un grande valore storico. Attraverso i dati di Goletta Verde infatti è possibile anche ripercorrere il rapporto tra gli italiani ed il mare tra molte indifferenze ma anche modelli positivi. L’edizione 2016 di Goletta Verde si è appena conclusa e Legambiente ha tratto il bilancio di quasi due mesi di navigazione attorno ai mari della penisola.
Solare fotovoltaico, oltre 688 mila impianti in Italia
Il solare fotovoltaico italiano continua la sua crescita numerica anche nel 2015. Lo scorso anno è infatti aumentata la consistenza numerica degli impianti attivi e parallelamente sono cresciute anche la potenza disponibile e la produzione complessiva di energia elettrica. Numericamente prevalgono i piccoli impianti collegati direttamente alla rete in bassa tensione mentre più della metà della produzione di elettricità arriva dalle centrali collegate alle reti di media e alta tensione. Geograficamente il solare fotovoltaico coinvolge l’intero territorio nazionale con punte di diffusione più elevate in Puglia, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. A tracciare questo bilancio è il Rapporto Statistico sul Solare Fotovoltaico 2015 pubblicato nelle scorse ore dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
Piattaforme in mare, Legambiente ne conta 135
Di piattaforme in mare si è lungamente discusso nella scorsa primavera in vista del referendum del 17 aprile. In quella occasione gli italiani sono stati chiamati a decidere sulle trivellazioni entro le 12 miglia dalla costa ed in particolare sul prolungamento delle concessioni esistenti fino ad esaurimento del giacimento. Il mancato raggiungimento del quorum ha di fatto reso nullo l’effetto della consultazione, ma la questione delle piattaforme estrattive nei mari italiani resta evidentemente aperta. Ne è una riprova un nuovo rapporto pubblicato da Legambiente ed intitolato #Dismettiamole. Il documento è stato presentato ieri a Ravenna nell’ambito delle iniziative di Goletta Verde per sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sui temi del rispetto dell’ambiente.
Riscaldamento globale, clima ed emissioni; allarmanti i dati NOAA sul 2015
Solo alcuni giorni fa avevamo riportato i dati aggiornati della NASA che vedono il primo semestre del 2016 come il più caldo mai registrato da quando si effettuano misurazioni sistematiche. Sempre dati GISS/NASA considerano il 2015 come l’anno più caldo a partire dal 1880 ovvero da quando sono disponibili rilevazioni consistenti. A breve distanza arrivano ora i dati di un’altra agenzia federale statunitense. La National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha infatti pubblicato il rapporto State of the Climate 2015 da cui emerge un quadro decisamente allarmante non solo quanto concerne il riscaldamento globale ma anche per i suoi effetti sui mari, sui ghiacciai e sul clima. Sullo sfondo l’irrisolto problema delle emissioni inquinanti che sempre nel 2015 hanno raggiunto nuovi picchi.
Le energie rinnovabili crescono trainate dal solare
Che le energie rinnovabili costituiscano oramai una fetta importate del mix energetico del mondo è un dato di fatto. Ma è soprattutto in prospettiva che queste nuove fonti di energia verde si candidano a diventare la risposta portate alla domanda di energia nel mondo. Un percorso partito già nel secolo scorso e che sta ora arrivando rapidamente alla piena maturità. Dati in questo senso sono stati da poco diffusi dall’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) e sono riferiti al 2014. A sostenere la crescita delle energie rinnovabili sono soprattutto i settori del solare e dell’eolico che non a caso sono anche quelli che raccolgono i maggiori investimenti e posseggono probabilmente i maggiori margini di crescita.
20 isole con energia 100% rinnovabile
È possibile immaginare già oggi un modello energetico completamente basato sulle fonti rinnovabili? Probabilmente su scala globale la risposta è ancora negativa, ma ciò non toglie che siano sempre di più i contesti in cui le fonti rinnovabili possono coprire integralmente il fabbisogno energetico dei cittadini. Le piccole isole sono in questo senso uno straordinario laboratorio dove da molti anni si sperimentano soluzioni innovative per la gestione energetica. A tutte le latitudini sono ormai numerose le isole che si sono dotate o si stanno dotando di sistemi di produzione integrata dell’energia in grado di azzerare la dipendenza da fonti fossili. Legambiente ha aggiornato il suo dossier “Isole 100% rinnovabili” analizzando i modelli energetici di 20 isole in tutto il mondo.
Etna, come cambia il grande vulcano
Molti vulcani attivi alternano lunghi periodi di quiete ad intense fasi eruttive. Durante i periodi di attività l’esterno del cono vulcanico può subire notevoli mutazioni mentre nella maggior parte dei casi l’interno dell’edificio vulcanico tende a conservare la propria struttura. Per queste ragioni la formazioni di nuove bocche eruttive è un evento piuttosto raro in una logica di medio periodo e pochi sono gli studi che è stato possibile associare direttamente a questi fenomeni. Il Nuovo Cratere di Sud-Est sull’Etna rappresenta in questo senso una notevole eccezione con una evoluzione recentissima ed ancora in pieno svolgimento. Di questo complesso tema si occupa un nuovo studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Università Roma Tre recentemente pubblicato nella sezione Earth Science della rivista scientifica Frontiers.
Riscaldamento globale, primo semestre 2016 il più caldo della storia
Continuano ad arrivare segnali preoccupanti sul riscaldamento globale e sui complessi fenomeni innescati dal cambiamento climatico in corso. Un nuovo allarme è arrivato nelle scorse ore dai ricercatori Goddard Institute for Space Studies (GISS) della NASA che ha esaminato alcuni i dati climatici di questa prima metà del 2016. Nei primi sei mesi dell’anno molti record sono stati battuti in negativo sia per quanto riguarda la temperatura del pianeta che in merito all’estensione dei ghiacciai artici.
I 10 nuovi siti UNESCO patrimonio ambientale dell’umanità
In giorni molto complessi per la Turchia, la città di Istanbul ha ospitato la 40esima edizione del World Heritage Committee, il comitato che annualmente valuta ed approva l’inclusione di nuove località nella lista siti UNESCO patrimonio dell’umanità. Nella sessione del 2016 il comitato ha riconosciuto 21 nuovi siti che per valore ambientale, naturalistico o culturale ricoprono un ruolo di eccezionale importanza e necessitano quindi di cure ed attenzioni particolari. I 21 nuovi siti UNESCO (otto, quattro, cinque e quattro) sono distribuiti in tutti i continenti, in alcuni casi anche a cavallo di due o più nazioni. In un caso, l’opera di Le Corbusier, si tratta addirittura di un sito distribuito tra i luoghi che ospitano le creazioni dell’architetto francese. Dieci sono in particolare i nuovi siti UNESCO patrimonio ambientale dell’umanità che individuano territori dalle caratteristiche ambientali e naturalistiche uniche. La prossima riunione del WHC si terrà nel luglio del 2017 nella città di Cracovia in Polonia. Vediamo quindi in dettaglio la lista dei 10 nuovi siti UNESCO patrimonio ambientale dell’umanità e degli altri 11 siti inclusi nell’elenco del World Heritage.
Le crisi ambientali causano la migrazione di milioni di persone
La crisi economica che da anni pesa sulle società occidentali ci ha probabilmente reso più insicuri ed allo stesso tempo ha fatto da amplificatore alle paure verso lo straniero. Forse anche per questo i flussi migratori verso l’Europa registrati negli ultimi anni sono stati vissuti in maniera difforme, ingigantiti anche mediaticamente ad ‘invasioni’ o ‘ondate’. Guardando a questi fenomeni con una prospettiva più ampia si scopre però che ciò che arriva ad interessare l’occidente è piuttosto marginale e che flussi ben più intensi riguardano paesi extra-europei ed ancora di più migrazioni interne a singole nazioni. Una parte importante di queste migrazioni forzate può essere messa in correlazione con le crisi ambientali, includendo in questa definizione catastrofi naturali, effetti del cambiamento climatico ed azioni antropiche. Di questo complesso scenario si occupa una pubblicazione di Associazione A Sud e CDCA (Centro Documentazione Conflitti Ambientali) intitolata “Crisi ambientale e migrazioni forzate – L’ondata silenziosa oltre la fortezza Europa”. L’opera è un lungo viaggio tra le cifre delle migrazioni, le loro cause e il contesto giuridico che dovrebbe regolamentare questi fenomeni.
Caldo e siccità, come cambia il clima in Italia
Clima caldo con temperature medie ancora in crescita e prolungati periodi di siccità. Sono questi due degli elementi più preoccupanti sul clima italiano che emergono dall’undicesima edizione del rapporto ‘Gli indicatori del clima in Italia‘ redatto dall’ISPRA e pubblicato nelle scorse ore. I dati oggetto dello studio si riferiscono al 2015, un anno che ha registrato un nuovo record assoluto per la temperatura media annuale. Dati preoccupanti arrivano anche dall’analisi delle precipitazioni che sempre nel 2015 sono state inferiori alla media su quasi tutto il territorio nazionale anche per effetto di prolungati periodi di siccità. Anomalie del clima italiano che trovano riscontro anche in quadro generale che ha visto il 2015 battere ogni record in termini di temperatura media del globo.
La terra è a rischio estinzione, ma possiamo ancora fermare la catastrofe
Proteggeresti la tua casa? Se qualcuno minacciasse di farla crollare saresti in grado di batterti? credo che la risposta a questa domanda sia ovvia, ma se si guarda dall’alto, magari
Veicoli a idrogeno, il cammino italiano fino al 2050
I veicoli a idrogeno avranno un ruolo chiave nella mobilità del futuro con importati prospettive di crescita e sviluppo nei prossimi decenni. Se ne è discusso nello scorso fine settimane a Catania nel corso del convegno ‘Smart&Slow: la visione della mobilità del futuro‘ promossa dall’ANCI, dal Ministero dell’Ambiente e dallo stesso Comune di Catania. L’evento come parte della II Conferenza nazionale sulla Mobilità Sostenibile ha affrontato vari aspetti in tema di infrastrutture, mobilità a zero emissioni e coinvolgimento territoriale.